18-20.07.2007 Nuova Cosenza
Truffa dell’Istituto Papa Giovanni. L’Arcivescovo esonera don Luberto dagli impegni diocesani
20/07 L'arcivescovo di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari, ha inviato una lettera al sacerdote don Alfredo Luberto, arrestato nei giorni scorsi nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Paola sull'istituto di assistenza Papa Giovanni di Serra D'Aiello. Nella missiva mons. Nunnari esonera il sacerdote da ogni ''impegno in diocesi e dalla tua partecipazione agli organismi ecclesiali (Consiglio Presbiterale e Collegio dei Consultori)''. ''Con affetto di padre - ha aggiunto - ti sono spiritualmente vicino in questo momento mentre ti chiedo di offrire alla Magistratura la necessaria collaborazione perche' si giunga presto alla verita' circa i fatti che ti sono addebitati, disposto anche a restituire quanto tu avessi sottratto all'Istituto. Possa il Signore sostenerti e illuminarti circa il cammino da seguire per il raggiungimento della tua pace interiore e della serenita' per la nostra Chiesa Diocesana''.
Scandalo Istituto papa Giovanni: le indagini portano a logge massoniche coperte
18/07 C'e' un filone dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Paola che ha portato ieri all'arresto dell'ex presidente dell'istituto Papa Giovanni XXIII, il sacerdote Alfredo Luberto, che porta a logge massoniche coperte che sarebbero state interessate allo sfruttamento delle risorse destinate alla struttura assistenziale di Serra d'Aiello.
La Guardia
di finanza, proprio al fine di approfondire questo specifico filone dell'indagine, ha effettuato oggi, su delega del sostituto procuratore Eugenio Facciolla, una serie di perquisizioni a Cosenza, Crotone e Catanzaro in abitazioni ed uffici di professionisti che sono indagati, come Luberto e l'ex componente del Cda del Papa Giovanni XXIII, Fausto Arcuri, anch'egli arrestato, per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Alle risorse destinate all'istituto di assistenza, secondo quanto sta emergendo dall'inchiesta, sarebbe stato interessato un comitato d'affari che avrebbe agito indisturbato per anni utilizzando per fini personali i fondi che dovevano servire per garantire un'adeguata assistenza ai 363 ospiti del Papa Giovanni e per la manutenzione della struttura. In questo specifico filone sono indagate 15 persone che si aggiungono alle 24 gia' coinvolte nel troncone principale dell'inchiesta. Ed e' da questi approfondimenti che potrebbero scaturire, nei prossimi giorni, i possibili nuovi sviluppi dell'inchiesta.