aggiornato al 21 settembre 2006






21 SETTEMBRE - 16° ANNIVERSARIO DELL'OMICIDIO DEL
"GIUDICE RAGAZZINO" ROSARIO LIVATINO
"La vita è tutta tessuta di ideali, di fini da conseguire che, puri o impuri, hanno un solo scopo: il raggiungimento del bene. Il bene per noi, per il prossimo; e da questi ideali, da questi fini derivano il senso buono e cattivo della vita. Esaminando tutto ciò che ci circonda, attraverso un processo logico e razionalistico, si perviene a una origine comune, a un essere di indefinibile natura che ha dato origine a tutto. Tutto l’universo, per quanto immenso, si identifica in questo essere. Dio è come un perno su cui gira tutto ciò che è. Tutto viene e ritorna a Dio, Dio è principio e fine. L'uomo nella sua follia peccaminosa pensa spesso al principio, ma molto raramente alla fine..."
Rosario Livatino
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Palermo 15 settembre 1993
giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno
Don Pino Puglisi, parroco di Brancaccio, 
veniva assassinato sotto casa sua.

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3 settembre. Finalmente c'era il governo
di Nando Dalla Chiesa
Oggi è il 3 settembre. Qualcuno sa o ricorda ancora (l’ho visto anche su questo Blog, grazie Oximor) che cosa accadde il 3 settembre 24 anni fa, cioè un’epoca fa. In breve. C’era un generale dei carabinieri che venne mandato a Palermo a fare il prefetto antimafia subito dopo l’assassinio di Pio La Torre, valoroso parlamentare e segretario regionale del Pci. Il prefetto venne abbandonato e lasciato solo, mentre montava un pubblico dibattito sul suo allontanamento dalla Sicilia. Il dibattito non faceva pudicamente cenno al metodo per allontanarlo. Ma lo si seppe ufficialmente proprio il 3 settembre, poco più di cento giorni dopo il suo arrivo. Una raffica di kalashnikov... - continua qui



l'unità - 03.09.2006 (dalla rassegna del Ministero della Difesa)
Il generale che "disobbedì"
di GianCarlo Caselli
articolo in formato .pdf - clicca qui



Il 19 luglio 1992 anche Paolo Borsellino viene eliminato da Cosa Nostra, sotto la casa della madre che stava andando a trovare. Con Paolo sono stati barbaramente uccisi gli agenti della scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Walter Cusina, Emanuela Loi.
La primavera di Palermo, con la rivolta delle coscienze questa volta è forte e costringe lo Stato a rispondere, quello Stato che non ha saputo difendere i suoi uomini, che ha permesso le campagne denigratorie ed infamanti per delegittimare, indebolire e isolare prima Falcone e poi Paolo. Antonino Caponnetto torna distrutto a Palermo e pronuncia parole di fuoco, con la voce piegata. Solo ora l’Italia, che viveva (o meglio voleva vivere) la mafia come una “fantasia” e comunque una “questione lontana e naturale”, si accorge che è ora di rispondere con nettezza e risolutezza. A Palermo giungerà GianCarlo Caselli, ci sarà la squadra di Ultimo, ci sarà un nuovo pool che riprende il lavoro interrotto e porterà avanti, con condanne confische ed arresti pesanti, senza precedenti, quanto iniziato dai figli di nonno Nino. Poi di nuovo attacchi infamanti, per delegittimare e infangare il lavoro dei giudici e per piegare, quanto meno, quelle coscienze indignate e risvegliate. La memoria è labile e la coscienza dei silenzi e dell’indifferenza prova ad uccidere nuovamente quelle idee che non sono morte lungo l’autostrada di Capaci o in via d’Amelio, e che altri hanno continuato (e continuano) a far “camminare sulle proprie gambe”.

i ragazzi e le ragazze della Casa della Legalità



L’UNITA – 18.07.2006

Caro Borsellino, la mafia non esiste?

di GianCarlo Caselli

crediamo che pubblicare questo articolo possa essere il miglior modo per ricordare, fuori da ogni retorica, il triste anniversario del 19 luglio.
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PALERMO 19 LUGLIO 2006

REPUBBLICA ON LINE
Quattordici anni fa l'omicidio di Borsellino
Palermo e Napolitano ricordano il magistrato

CORRIERE ON LINE
Messaggio del presidente Napolitano
alla moglie del giudice ucciso: «Il suo sacrificio resta un monito»

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