aggiornato al 3 settembre 2006


Paese della vergogna, 29 luglio 2006
La prima legge vergogna dell'Unione...
di Christian Abbondanza
Gli elettori dell'Unione l'hanno votata per cancellare le leggi vergogna che hanno devastato la Giustizia varate dal Governo Berlusconi e si ritrovano come primo provvedimento legislativo dell'Unione, con la larga intesa, un indulto per garantire impunità ai colletti bianchi, ai potenti (non era nel programma). Infatti questo provvedimento, per essere percepito come indispensabile e utile è stato mascherato come "soluzione" per il dramma delle carceri, ma non risolve il problema di penitenziari sovraffolati, dove l'azione di recupero e reinserimento non funziona e la dignità viene mortificata. Operazione meschina, oltre la vergogna! Per risolvere il problema di carceri divenute "discariche sociali" occorre canbiare leggi ingiuste e inique, occorre investire per costruire nuove carceri, per preparare e realizzare interventi rieducativi e formativi indispensabili per il reinserimento sociale, aumentare il numero di personale delle carcere (mediatori culturali, assistenza, polizia penitenziaria). No questo non viene fatto, questo non viene discusso e approvato. Non vengono approvate leggi contro un proibizionismo degenerante o la legge Bossi-Fini, non vengono adottati i provvedimenti per portare ad organico il numero dei magistrati per rendere efficace il sistema della giustizia, superando il ritardo dei processi; non si danno mezzi adeguati ai reparti investigativi per accelerare e migliorare le indagini; non si potenziano gli investimenti e la qualità dei servizi sociali. Su tutto questo si tace! E le carceri resteranno sovraffollate e inadeguate. Il Carcere resterà soluzione (ingiusta perchè inadatta e inefficace) per il dramma dell'immigrazione o per la complessa sprirale della tossicodipendenza. Intanto chi godrà dell'Indulto saranno coloro che in Carcere non sono finiti e non vogliono finirci, i potenti. Per assurdo, questi fanno pure apparire, Berlusconi come più "onesto", infatti tutti sapevano che le leggi le faceva per sè e per la sua corte. Adesso, con la stagione sognata del riscatto della Legalità, si usano i poveri cristi per far passare i provvedimenti "sognati" del potere che ai poveri cristi non cambiano nulla. Complimenti!

Chi ha votato a favore dell'indulto (Camera e Senato) clicca qui



RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO,
aderendo pienamente a quanto espresso.

Illustrissimo Signor Direttore dell’Unità

Dr. Antonio Padellaro

Roma

Il Governo di centro-sinistra dell’anno 2006 ha varato all’apertura delle Camere una legge sull’indulto, quella legge , noi parenti dei morti nelle stragi mafiose, la  ricorderemo per sempre come la legge che ha aperto le carceri a “cosa nostra”.

Come avrà ben visto  un boss mafioso legato al latitante stragista Matteo Messina Denaro,ha potuto godere di uno sconto di pena grazie all’indulto.

Francesco Luppino “ha aperto la porta” e altri mafiosi usciranno dal carcere cercando nei cavilli della recente legge scappatoie per farla franca anzitempo.

I soliti “buonisti”però continueranno a dire che l’indulto è servito a liberare i disgraziati che soffrivano in carcere.

Abbiamo scritto che la recente legge sull’indulto è uno scandalo e così pensiamo veramente.

Anzi stiamo cercando indizi , perché nutriamo dei dubbi, infatti non possiamo escludere che qualche uomo politico fra quelli che nel 1992 hanno ricevuto il “papello” di Riina, possa aver ricevuto minacce dalla mafia.

Temiamo a questo sia servito l’indulto: a parare colpi per chi ha fatto affari con la mafia, non ad aiutare i disgraziati i quali ogni giorno altro non fanno se non tornare in carcere.

Del resto la verità completa sulle stragi del 1993, in questo Paese nessuno ha ancora dimostrato di volerla fino in fondo.

Cordiali saluti 

Giovanna Maggiani Chelli



l'Unità – 12.09.2006
Chi ha paura della giustizia
di Gian Carlo Caselli

Inutile nasconderlo. Anche nell’attuale maggioranza politica c´è chi prova un certo «mal di pancia» quando vengono in discussione temi legati alla giustizia. E sotto sotto pensa che l´ing. Castelli magari ha esagerato un po´, ma una regolatina - a questi invadenti magistrati - bisogna pur dargliela una buona volta, perché del loro «strapotere» non se ne può proprio più. Di qui il corollario dei malpancisti: non sarebbe poi una tragedia se restasse disatteso il programma di governo dell´Unione in una parte. In quella parte che prevede una radicale revisione della sciagurata (opinione mia, non certo dei malpancisti) riforma dell'ordinamento giudiziario. Anzi, chissà che non passino anche per questo crocevia le larghe intese da qualcuno tanto accarezzate...
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FAMIGLIA CRISTIANA - 3 settembre 2006
Se il buongiorno si vede dal mattino...
di Adriano Sansa
Rimpiangere Castelli? No, non ancora. Aveva un progetto, e lo ha in parte realizzato: ridurre contemporaneamente l’indipendenza e l’efficienza della giustizia, impresa nefasta e, a suo modo, ardua. Ma nessuno ora sembra avere un disegno di riforma all’altezza delle necessità del Paese. Non solo non è stata sospesa in tempo l’attuazione del programma berlusconiano. Si è cominciato con un indulto troppo ampio, e comprensivo di reati che avrebbero dovuto restarne fuori... - continua qui




L’Unità - commenti Legalità - 01.08.2006

GLI INDIFFERENTI
di Gian Carlo Caselli
Il pendolo sta di nuovo oscillando. Fino ai primi anni Settanta prevaleva, a sinistra, l’ostilità (supportata da robuste «controinchieste» e preoccupati manuali di «autodifesa») nei confronti di pubblici ministeri e giudici. Mentre a destra era d’obbligo esibire solide patenti di paladini della giustizia e slogan all’insegna non solo dell’ordine ma anche della legge. In meno di trent’anni tutto è cambiato. Le destra ha trovato uno dei suoi principali collanti nel tentativo di umiliare l’operato dei giudici e di controllare la giurisdizione. Sui temi della legalità e della giustizia, invece, le forze progressiste hanno maturato nuove sensibilità...
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Unità – 30.07.2006
IL TRENINO DELL’IMPUNITA’
di Nando Dalla Chiesa

 Indulto. Questa assurda legge sull’indulto. Non si sa dove incominciare. Sa dell’immagine di un grande Papa chino, malfermo e indomito che chiede clemenza per i dannati della terra davanti a un Parlamento che lo applaude per tradirlo il giorno dopo. Se dalle immagini dei detenuti che chiedono con ansia ai senatori della commissione Giustizia in visita nelle carceri se ci sarà l’amnistia. O se dal popolo dell’Ulivo che si batte in piazza per anni contro le leggi ad personam; le facce di tanta gente per bene che difende la Costituzione dall’assalto di un manipolo di imputati eccellenti... - clicca qui




29 luglio 2006 – dal sito di Democrazia e Legalità
Mastella e Di Pietro: Masanielli de noantri 
di Elio Veltri

Dell’indulto avevo già detto: una legge “ad personas” ( parlamentari condannati e inquisiti e amici corrotti e corruttori) e “contra personas” (oltre 500 mila risparmiatori truffati). Un enorme conflitto di interesse elevato a strumento di governo. Così va il mondo e anche la maggioranza di centro sinistra. Le proteste non sono mancate. Ma non esiste un partito in grado di raccoglierle. Io credo che bisogna farlo e al più presto, e che debba somigliare al partito socialista di Zapatero.  Anche se mi contenterei di uno simile a quello francese di Hollande. Vediamo dopo le vacanze cosa si può fare.
Come sempre accade nel bel paese, un problema terribilmente serio è stato attraversato da alcune sceneggiate. Primo in ordine di tempo Clemente Mastella, miracolato da Prodi con il ministero della giustizia. Appena nominato ha detto: “Ero finito. Padre Pio ha fatto il miracolo”. Poi è volato a Rebibbia a rassicurare i detenuti dicendo che stava più con loro che con i magistrati. Ed è stato di parola: in progress ha lavorato contro le intercettazioni telefoniche, per l’indulto come primo passo verso l’amnistia, e per far finire calciopoli con un colpo di spugna. Poi si è esibito con il matrimonio del figlio frequentato da tutti i potenti. Auguri e figli maschi al giovane Pellegrino Mastella. Ma se fosse vero che sono stati impegnati centinaia di agenti ci sarebbe da chiedersi chi ha pagato.
Quando Craxi volò in Cina con pochi familiari scoppiò uno scandalo. Ora pare che gli scandali non siano più di moda. Clemente dopo la nomina ha detto che di giustizia ne sapeva meno di una matricola. Infatti nessun capo del governo della vecchia DC gli avrebbe dato il dicastero. Padre Pio fa davvero i miracoli. E se non li fa lui, li fa San Romano. Quindi, per noi laici, non c’è speranza.
L’altra sceneggiata l’ha fatta Antonio Di Pietro, che nel merito aveva ragione. Uno dei meriti di Mani pulite era stato quello di restituire dignità alla politica. Invece Antonio fa il Masaniello di strada e pur avendo ragione si fa massacrare perché le dimissioni non si annunciano, si danno. Nessuno peraltro gliele aveva chieste e la sospensione dalla carica è una pagliacciata. Una battaglia seria è diventata una farsa. Quando la politica diventa una caccia ai posti o si è Andreotti e si diventa un mito,  o si fanno figuracce soprattutto se per anni si è fatti i giustizieri.
Ma il paese è così e non promette nulla di buono. Il berlusconismo senza Berlusconi è peggiore di quello con il Cavaliere. L’avevamo detto perché era facile prevederlo. Altro che nani e ballerine. Siamo al peggiore cabaret e tutti vogliono fare i guitti. Le persone serie devono aspettare perché il paese avrà bisogno di loro, quando i guitti non incanteranno più nessuno.




Genova, 27 luglio 2006
Genova-Italia kaput-mondi
Tra  destra e sinistra trionfa il partito degli affari
di un gruppo di cittadini italiani di Genova
(alias Roberto Straneo, Giorgio Bruni, Enrico D'Agostino, Roberta Bottaro, Simonetta Castiglion, Christian Abbondanza)

Usare la gente per il proprio interesse e i propri fini non è proprio sinonimo di Democrazia e Buon Governo. Accantonare il principio di rappresentanza delle istanze dei cittadini a favore del l’accondiscendenza verso i poteri forti significa potere delle oligarchia. Annullare ogni principio di etica e questione morale nella gestione della cosa pubblica svilisce il ruolo delle Istituzioni deprimendo il senso dello Stato. Questa è l’Italia ed in essa Genova, il 27 luglio 2006...clicca qui



Roma, 27 luglio 2006
Indulto e politiche penali
di Magistratura democratica
Segretario generale, Ignazio Juan Patrone
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dal sito di Democrazia e Legalità
La camera respinge. Cosa Nostra accoglierà.
di Marco Ottanelli
Allora, cerchiamo di farla semplice, che di paroloni e sofismi ne avremo abbastanza leggendo il resoconto dei lavori parlamentari: alcuni deputati, nel corso della discussione sulla legge di istituzione (ormai ciclica, ma perché non la rendono definitiva?) della Commissione Antimafia, avevano proposto alcuni emendamenti che, in una forma o nell’altra, limitassero l’accesso a tale commissione agli imputati di reati di mafia, appunto, e di reati contro la Pubblica Amministrazione. Il parlamento ha respinto tutti questi emendamenti. 5 luglio 2006, Era dell’Unione, e il messaggio agli eredi di Provenzano è stato chiarissimo. Agli italiani normali, invece, nessuno si è degnato di spiegare alcunché. Ecco perché, selvaggiamente in..dignati, proviamo a ricostruire quel pomeriggio di un giorno da cani... clicca qui



RIECCOLI…
Ma la maggioranza parlamentare (soprattutto alla Camera!) non è dell’Unione?
Ahhh, dimenticavamo… lo era anche quando si negarono per Previti & C !!!
Ecco forse perchè l'abolizione delle leggi-vergogna non è all'ordine del giorno dell'Unione...ha fatto la fine delle leggi contro la corruzione degli anni di Tangentopoli, stesso cassetto?
Ecco forse perchè in Commissione Antimafia anche l'Unione (tranne il PdCI) hanno detto che possono esserci anche i mafiosi, forse perchè un incarico al pluri-esperto-condannato-prescritto per mafia Giulio Andreotti non si può negare?
Forse è solo perchè pensavano di nominare come Commissario Straordinario sugli abusi edilizi, un rappresentante dell'Opposizione, come garanzia, si sà, magari l'On. Adolfo?
Chissà se la motivazione è la stessa data dall'On. Violante per Previti: le carte dimostrano la sua colpevolezza quindi non ha senso autorizzare l'arresto, non può inquinare le prove!
[aggiornamento al 27.07.2006] Dobbiamo corregerci, questa volta nelle motivazioni diffuse dai comunicati stampa non è stata adottata la stessa motivazione di Violante per Cesare Previti, bensì l'assoluzione completa da ogni accusa! Hanno fatto grandi passi avanti, si assolvono direttamente loro, adesso, non gli serve nemmeno attuare il controllo della magistratura inquirente e/o corrompere la giudicante (alla Previti)... fanno tutto, direttamente da soli! Hanno velocizzato i tempi del Processo, non lo ostacolano più, lo eliminano di partenza! Tra destra e sinistra c'è una notevole differenza... a trovarla!

ANSA – 20.07.2006 ore 19:21

Camera dei Deputati non autorizza arresto On. Adolfo

Esponente Udc indagato per tangenti legate a edilizia Taggia

(ANSA) - IMPERIA, 20 LUG - La Camera dei deputati ha negato l'autorizzazione all'arresto dell'on. Vittorio Adolfo (Udc). L'esponente centrista e' indagato dalla Procura di Sanremo nell'inchiesta su un presunto giro di tangenti legato all'edilizia privata di Taggia (Imperia) e all'aggiudicazione degli appalti per i lavori post alluvionali del 2000. A fine giugno, la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera aveva gia' respinto la stessa richiesta.






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