APPELLI

dal sito di AntimafiaDuemila
e del sito dell’Associazione Rita Atria

Facciamo sentire il nostro peso.
Gerlando Alberti uscirà comunque di galera fra un mese.

Al Ministro di Grazia e Giustizia On. Clemente Mastella

Sig. Ministro,
abbiamo sentito troppe volte la frase fatta "i cittadini devono contribuire a sconfiggere la mafia".
Ebbene, per Graziella Campagna, in questi anni, si sono mobilitati migliaia di uomini e donne affinché quella povera ragazza di soli 17 anni potesse finalmente avere un po' di giustizia.
Ci siamo battuti per la riapertura del processo, l'avvocato della famiglia Campagna ha dedicato otto anni della sua vita per un primo grado di giustizia che aveva consegnato i due assassini materiali, oltre a stabilire il favoreggiamento per la proprietaria della lavanderia e sua cognata.
La società civile sul caso Campagna ha sempre dimostrato grande coraggio e un eccezionale impegno, a differenza dello stato.
Uno stato che per l'ennesima volta tratta questa ragazzina come l'ultimo dei problemi facendo sì che un magistrato della Corte d'Assise di Messina in ben due anni non sia riuscito a scrivere le motivazioni della sentenza nonostante i continui solleciti dell'avvocato Fabio Repici.
Stanchi di dover continuamente rivendicare il nostro diritto alla verità e alla giustizia, le chiediamo di formalizzare una ispezione al tribunale di Messina e di applicare provvedimenti disciplinari a chi ha permesso l'annullamento per decorrenza dei termini della custodia cautelare a carico di Gerlando Alberti junior (condannato all'ergastolo nel dicembre del 2004 per l'omicidio di Graziella Campagna).
Associazione Antimafia "Rita Atria"

La redazione di ANTIMAFIA Duemila aderisce all'appello e all'indignazione dell'Associazione Rita Atria di fronte a questo ennesimo scempio della giustizia.

La CASA DELLA LEGALITA’ aderisce all’appello ed invita ad aderire, sconcertata da questo perpetuarsi delle conseguenze delle leggi-vergogna.

Raccolta Firme - Giustizia per Graziella Campagna
http://www.ritaatria.it/raccolta_firme.aspx 

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Promosso da Antimafiaduemila
Appello a favore del sindaco di Gela Rosario Crocetta
Il tentativo di delegittimazione subito dal sindaco di Gela Rosario Crocetta mette in risalto il forte senso di irresponsabilità di una certa parte della politica che continua a sottovalutare la gravità del pericolo mafioso esponendo, con pretestuose motivazioni legate come spesso accade a pure esteriorità come il solito alibi del protagonismo, chi con fatti concreti ha dimostrato di non fare solo un’antimafia di facciata.... clicca qui

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22.05.06 - dal sito di Libera www.libera.it


Subito contro la guerra: via i militari dall'Iraq

La Casa della Legalità e della Cultura di Genova, di Locri e di Firenze, insieme al gruppo dei ragazzi di Locri della "Gurfata" aderisce all'appello e invita ad aderire, senza se e senza ma!

APPELLO

Subito contro la guerra: via i militari dall'Iraq
Onorevoli deputate e deputati, onorevoli senatrici e senatori,
questo appello, scritto nell'ora tragica in cui le vittime di guerra italiane
dei due teatri di guerra Iraq e Afghanistan, tornavano in Italia per ricevere i
funerali di stato, cade anche nel momento in cui il nuovo Parlamento
della Repubblica ha appena iniziato í suoi lavori.

Vorremmo che fosse un nuovo inizio o meglio una svolta.
Una decisa svolta in politica estera con scelte coraggiose
per una vera politica di disarmo, per attuare con scelte concrete
l'articolo 11 della nostra Costituzione.

Poiché, secondo l'articolo 11, non è possibile usare la guerra come
mezzo per risolvere le crisi internazionali, la prima scelta che si
impone, che chiediamo al nuovo Parlamento, è quella di interrompere le
missioni militari in teatri di guerra e ritirare le truppe italiane
dall'Iraq e dall'Afghanistan.

L'unica verità della guerra sono le sue vittime.

Purtroppo in tanti ci accorgiamo di questa verità solo quando
le vittime sono i soldati italiani e fatichiamo a realizzare questa
stessa verità quando le vittime non le vediamo, sono «altre», anche se
abbiamo saputo in modo indiretto che migliaia di persone sono state
trucidate a Falluja, a Ramadi, torturate a Abu Ghraib, bombardate nei
villaggi afghani o saltate in aria e mutilate dalle cluster bomb sia in
Afghanistan che in Iraq.

Ma se è vero che l'unica verità della guerra
sono le sue vittime, se è vero che in nome di questa verità migliaia di
persone sono scese in piazza con la bandiera arcobaleno nel nostro
paese, reclamando una politica di pace, allora vi chiediamo, facendo
appello alla libertà di coscienza, e al rispetto dell'articolo 11 della
nostra Costituzione, di porre fine alla presenza militare italiana in
Iraq e in Afghanistan, decidendo di non rifinanziare queste missioni di
guerra.

Le missioni di pace devono tendere alla pacificazione e alla
ricostruzione, pertanto dovrebbero essere senza armi, a nostro parere,
senza eserciti, fondate sulla cooperazione con gli altri popoli, sulla
diplomazia, sul dialogo e la solidarietà. L'intero sistema di
intervento va ripensato all'insegna di una nuova politica estera.

Ma per l'immediato, per salvare vite umane, per interrompere la spirale di
morte, per operare una pressione internazionale che provochi la fine
delle occupazioni militari, chiediamo che il Parlamento italiano dia un
segnale forte di discontinuità, immediatamente e senza ambiguità.

II nostro saluto sia con le parole di Gandhi:

«Non c'è una strada che
porta alla pace, la pace è la strada».

Primi Firmatari:

Don Luigi Ciotti
Tonio Dell'Olio
Gino Strada
Alex Zanotelli



N. B
Tutte le persone e le
associazioni che si sentono impegnate per la pace e la difesa
dell'articolo 11 della Costituzione, per rendere visibile l'ampia unità
del popolo della pace, possono aderire a questo appello scrivendo a:
parlamentodipace@gmail.com

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13.05.2006
RAI E GIOVANNI FALCONE
Cantiere per il bene comune - Gruppo della Liguria
Casa della legalità – Ufficio di Presidenza


La TV pubblica ha deciso di rinviare la messa in onda della fiction su Giovanni Falcone.
Parlare di mafia e di coloro che hanno perduto la vita per combatterla, secondo la RAI, violerebbe la par condicio.
E’ l’ennessima dimostrazione, della quale non sentivamo il bisogno, che i dirigenti RAI lavorano con l’unico obiettivo di compiacere i politici che hanno loro permesso di ricoprire l’incarico, a scapito della missione di servizio pubblico che la legge gli assegna e per la quale noi tutti paghiamo il canone.
Occorre liberare la RAI dall’influenza dei partiti e dalla lottizzazione.
Invitiamo tutti a firmare e sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare lanciata
dal Comitato PerUnAltraTV (http://www.perunaltratv.it) che ha esattamente questo scopo.
Alla campagna PerUnAltraTV hanno aderito decine di intellettuali ed artisti, il loro elenco è disponibile sul sito internet.
A Genova sono già state raccolte oltre 2300 firme. Sono molte, ma non bastanto.
Ci impegneremo ancora perché si arrivi al numero necessario alla presentazione della legge in Parlamento e per costruire nella nostra città e nel Paese un movimento che ne pretenda l’approvazione in tempi brevi.

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24 aprile 2006

APPELLO NESSUN INCARICO ISTITUZIONALE 
A GIULIO ANDREOTTI (ed agli altri "impresentabili")
La maggioranza parlamentare uscita dalle elezioni del 9 e 10 aprile ha la responsabilità di garantire che le cariche istituzionali e di governo siano ricoperte da persone limpide ed oneste, competenti e libere da condizionamenti che non siano quelli portati nella trasparenza democratica dai cittadini che rappresentano, dalle Istituzioni locali e dal Parlamento.          
In questo quadro chiediamo che l’Unione dichiari da subito che alla persona di Giulio Andreotti, riconosciuto colpevole di associazione mafiosa sino alla primavera del 1980 (reato prescritto ma dimostrato e confermato dal giudizio in Cassazione, con condanna al pagamento delle spese processuali), come agli altri eletti con pendenze e precedenti penali o prescrizioni giudiziarie, non venga assegnato alcun ruolo istituzionale o di governo.
Chiediamo quindi una chiara dichiarazione di Romano Prodi in tale senso, e l’impegno di tutti gli eletti nella sua coalizione a votare in conseguenza, respingendo da subito l’ipotesi dell’elezione di Giulio Andreotti alla Presidenza del Senato o di una Commissione parlamentare.

Promosso da:
“Casa della Legalità – Osservatorio sulle Mafie”
– Christian Abbondanza, Simonetta Castiglion
“Democrazia e Legalità”
– Elio Veltri

Le adesioni, individuali e collettive, gli articoli ed i commenti clicca qui


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FIRENZE, 21 settembre 2005

Nel considerarci, quali cittadini di questo Paese, parte lesa, in merito all’uccisione del dirigente del Sismi, Dott.Nicola Calipari, esigiamo che verità e giustizia non siano diritti negati alla sua morte, a tutt’oggi avvolta da misteri inquietanti e silenzi assordanti.
Chiediamo
Al Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nel quale riponiamo la massima fiducia, di rendersi interprete di questa istanza e garante della dignità della Nazione.
Invitiamo
La società civile, gli studenti, il mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, i rappresentanti delle Istituzioni e della politica, i media, a non spegnere i riflettori sul caso Caliparie ad unirsi a noisottoscrivendo questo appello in ogni piazza, scuola, università o luogo di lavoro del nostro Paese.

RIFERIMENTI
Coordinamento Nazionale Antimafia- Associazione di Impegno Civile

Adriana Musella (Presidente)
Elisabetta Baldi Caponnetto (Presidente Onorario)

LA CASA DELLA LEGALITA' DI GENOVA
HA ADERITO ALL'APPELLO ED INVITA AD ADERIRE

PER ADERIRE ALL'APPELLO A CIAMPI "GIUSTIZIA PER CALIPARI"
clicca qui

LE CARTOLINE GRATUITE DA INVIARE A CIAMPI
SONO DISPONIBILI PRESSO LA CASA DELLA LEGALITA'

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DIFENDIAMO LA LEGGE
ROGNONI-LA TORRE

GENOVA 17 ottobre 2005

Come "Casa della Legalità" di Genova aderiamo all'appello per la salvezza della legge sul sequestro e riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie. Crediamo anche che sia necessario realizzare progetti concreti di riutilizzo dei beni sequestrati alle mafie in ogni realtà ove la Magistratura sia riuscita ad individuare e colpire il patrimonio criminale, come ad esempio anche Genova e la Liguria. Il non utilizzo pieno delle potenzialità della legge ha lasciato un vuoto nel opinione pubblica diffusa che può compromettere la tenuta della legge, a favore di quanti la vogliono abrogare o modificare sostanzialmente al fine di renderla vana. Se, anche in realtà come quella ligure, si fosse proceduto, con un ampio coordinamento delle forze civili antimafia, nel promuovere progetti di utilizzo sociale e culturale dei moltissimi beni confiscati alle mafie si sarebbe potuto dimostrare concretamente, anche qui, che in ogni luogo le mafie siano attive, possono essere colpite e costrette a "restituire il maltolto".
In questa direzione invitaiamo tutti i cittadini ed il mondo dell'associazionismo ad operare una decisa richiesta a difesa della legge Rognoni-La Torre, a quanti, eletti nel Parlamento Italiano, sono, come ci ha ricordato giustamente Beppe Grillo, nostri dipendenti!
clicca qui

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FIRENZE-PALERMO, 24 settembre 2005

LETTERA-APPELLO di
ELISABETTA CAPONNETTO e RITA BORSELLINO
Consideriamo le aggressioni e le minacce portate alla ‘Casa della Legalità’ di Via Sergio Piombelli 15 a Genova, un fatto grave e preoccupante, anche considerando le attività di contrasto alla cultura e azione criminale e mafiosa che la struttura porta avanti. Nell'esprimere alla 'Casa della Legalità la nostra solidarietà, vogliamo sottolineare la necessità di non lasciare soli coloro che operano, nella società civile come nella Magistratura e nelle Forze dell’Ordine, su questo difficile e delicato fenomeno, alla luce di una presenza di organizzazioni criminali sul territorio già dimostrata da una sentenza passata in giudicato sulla presenza della mafia siciliana a Genova, nonché da pubblicazioni recenti di Libera (Mafie d'Italia nel nuovo millennio: analisi e proposte) sulla presenza della Ndrangheta e numerosissime analisi e relazioni sia della Direzione Nazionale Antimafia che della Commissione Antimafia, non ultime anche le relazioni del Procuratore Generale per gli anni 2003 e 2004.
Alla nostra solidarietà viene unito quindi l'appello per un sostegno visibile e concreto alla 'Casa della Legalità’ di Genova.

Elisabetta Caponnetto e Rita Borsellino

Salvatore Calleri
Alfredo Galasso
Fondazione Antonino Caponnetto
Coordinamento Antimafia Riferimenti - Toscana
Adriano Sansa
Dori Ghezzi
Dario Fo
Beppe Grillo
Paolo Rossi
Marco Paolini
Carlo Lucarelli
Daniele Luttazzi
Paolo Flores d'Arcais
Don Andrea Gallo e la Comunità di S.Benedetto al Porto
The Gang - Marino e Sandro Severini
On. Marta Vincenzi
On. Diego Novelli
On. Elio Veltri
Sen. Nando Dalla Chiesa
Sen. Aleandro Longhi
Osservatorio sulla Legalità e sui Diritti
redazione di "Giustizia e Libertà"
redazione di "Antimafia duemila"
Consorzio Pianacci (circolo Arci del Cep di Prà, Genova)
la Rete del Bottone

Dalle Istituzioni genovesi:
Angela Burlando
- Consigliere Comunale con delega alla Sicurezza
Salvatore Ottavio Cosma - Consigliere Comunale
Fulvio Molfino - Consigliere Comunale
Valter Seggi - Assessore del Comune
Marina Dandero - Assessora della Provincia
Mauro Solari - Assessore della Provincia
Giovanni Enrizo Vesco - Assessore della Regione
Mino Ronzitti - Presidente Consiglio Regionale
Luca Borzani - Assessore Comune

per leggere tutte le adesioni ed i messagi, clicca qui


Genova, 24 settembre 2005
DICHIARAZIONE DI ADESIONE DI ADRIANO SANSA
Condivido la lettera ferma e misurata di Elisabetta Caponnetto e Rita Borsellino. La intendo come rivolta a tutti noi cittadini, cui viene chiesto di proteggere chi si adopera per affermare il valore della legalità, senza nascondersi la sgradevole realtà di una presenza mafiosa. Le città che desidererebbero esserne esenti debbono, per raggiungere l'obiettivo, francamente porsi il problema e affrontarlo davanti a qualunque segno di allarme.

PER ADERIRE ALLA LETTERA-APPELLO
CON UNA FIRMA, CON UNA FRASE O PENSIERO
CLICCA QUI

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"dieci richieste al futuro governo"
SABINA GUZZANTI

clicca qui e scarica il testo ed il modulo in formato pdf

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APPELLO DI RADIO CARCERE
CONTRO LA EX CIRIELLI - SALVATUTTI
La "Casa della Legalità" ha, naturalmente, aderito all'appello - clicca qui

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SANSA PRESIDENTE...
LA GIUSTIZIA VINCE!
Dopo lunghi mesi di mobilitazione, grazie all'indignazione dei tanti che hanno reagito all'atto di abuso persecutorio dell'Ing. Castelli, Adriano Sansa, designato unanimemente dal Csm, è diventato Presidente del Tribunale dei Minori di Genova.
 
- Vai alla pagina della delegazione al Ministero (clicca qui)
- Per vistare le pagine dell'Appello (clicca qui)







Fondazione Caponnetto
Libera contro le mafie
Libera Terra
Narcomafie
Gruppo Abele
Addiopizzo
Riferimenti
Rete del Bottone
Fondazione Falcone
ANM
Emmedi
Movimento x la Giustizia
Cuntrastamu
Antimafiaduemila
Associazione Antiracket
Peppino Impastato
Democrazia e Legalità
Centro Impastato
Centomovimenti
 MicroMega
Giustizia e Libertà
Sconfiggiamo la mafia
No Tav
Coord. No Tav Genova
SocialPress
Piero Ricca
Marco Travaglio
Beppe Grillo
Daniele Luttazzi
Sabina Guzzanti
Dario Fo
Franca Rame
Michele Santoro
MegaChip
Arcoiris
Report
AnnoZero
BluNotte
Uomini Liberi - Savona
GilBotulino - Calabria