L’associazione nasce ufficialmente nel gennaio 2006, dopo circa due anni di attività come coordinamento di persone. Se ci avessero raccontato cosa avremmo scoperto in questo “cammino” non ci avremmo mai creduto! La mafia, o meglio le mafie – italiane e straniere – non sono svanite con gli arresti eclatanti, non sono scomparse dopo il silenzio del tritolo, non hanno ripiegato nei territori di origine, si sono solo rese invisibili, grazie anche alla politica. Sono sempre più forti e sempre più diffuse, radicate ed attive su tutto il territorio nazionale. Sono anche qui, a Genova, anche se le Istituzioni elettive con il Prefetto lo negano (sapevate, ad esempio, che da Genova Borzoli viene il primo collaboratore di giustizia della ‘ndrangheta del nord Italia?). Le mafie esistono perché sono colluse, conniventi o infiltrate, conviventi o alleate, con il potere, quello politico e quello economico. Se non avessero questo legame con pezzi del potere sarebbero solo criminalità comune. Le mafie non hanno un colore, sono aperte ad ogni alleanza con il Potere, bianco o rosso, azzurro o verde che sia. Le mafie mirano a controllare il territorio, amano il degrado sociale e urbano, vogliono elargire loro i diritti, come favori, al posto dello Stato, potendo incrementare il proprio potere e la propria ricchezza. Le mafie investono per riciclare e si fanno impresa, vanno all’università e si presentano in giacca e cravatta. Combatterla è più difficile, anche grazie alle leggi vergogna, ma è possibile. Esistono reparti preposti preparati e coraggiosi, come esistono magistrati capaci e decisi. Quello che serve è la collaborazione dei cittadini che non vogliono essere o divenire sudditi, perché non chinano il capo, non tacciono e non rifiutano di vedere.

In molti ci detestano, guarda caso proprio quelli vicini al Potere (di turno) che ha concesso e concede appalti e incarichi alle ditte della mafia, coloro che sono disposti a chiudere gli occhi - quando addirittura non si mettono a disposizione - davanti al caporalato, al lavoro nero, allo sfruttamento della prostituzione, all’immigrazione clandestina, al gioco d’azzardo come al traffico di armi, al traffico e spaccio di droghe e sostanze dopanti, coloro che lasciano interi pezzi di città - come le periferie ed i quartieri di edilizia popolare - senza alcuno spazio di socialità ed immersi nel degrado o che vedono il “pizzo” come una sorta di assicurazione o l’usuraio come uno che tende la mano, coloro che chiudono gli occhi davanti all’abusivismo commerciale ed alla sofisticazione alimentare che inquina il commercio e la salute e che assecondano i disastri del traffico dei rifiuti e delle Ecomafie. Ma siamo ancora qui e continuiamo il “cammino”, collaborando con i reparti dello Stato, da Genova a Locri, perché non si devono lasciare sole mai le vittime delle mafie, e perché è possibile colpire le organizzazioni mafiose, non solo con le condanne ma anche con le confische dei beni che diventano strumento di utilità sociale. La mafia, l’illegalità, la corruzione non convengono ai cittadini, sono un peso, una zavorra, una costante minaccia.        

Per questo oltre alle attività di promozione della cultura della legalità e della giustizia sociale, principalmente nelle scuole, abbiamo creduto indispensabile legare, ad esempio, l’attività anche alla promozione di un tempo libero educativo. Da qui nasce la collaborazione con il CSI e la Ludoteca Labyrinth e con altre realtà per i giochi della mente. Il gioco come momento di svago e di incontro, cioè “crescita per imparare a perdere” e comprendere che le regole sono la nostra tutela, non una costrizione.


Ma per contrastare efficacemente le mafie e l’illegalità non ci si può limitare all’aspetto culturale, come è sbagliato delegare il contrasto alle mafie (ed ai loro affari) alle forze investigative ed ai magistrati, bisogna dare corpo alla rabbia e sporcarsi le mani. Per questo insieme a DemocraziaLegalità portiamo avanti l’Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie e con Legambiente, l’Osservatorio sui Reati Ambientali.


Purtroppo per fare questo, per raccogliere segnalazioni, studiare e indagare, fare denunce alle autorità competenti, collaborare con queste e informare i cittadini con quelle notizie e fatti che vengono taciuti dall’informazione asservita, possiamo contare solo sulle nostre forze e sull’aiuto dei cittadini, visto che Amministrazioni Pubbliche - forse perché le abbiamo azzeccate tutte - tacciono e scappano.


Per questo vi chiediamo di aiutarci con una sottoscrizione o con un adesione, il libero sostegno di ogni cittadino libero è l'unica possibilità che ci può permettere di andare avanti. Grazie a chi ci vorrà aiutare.



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c/o CSI di Genova - Via Santo Stefano 3, 16121 Genova GE

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Grazie a tutti coloro che hanno già inviato il loro contributo ed il loro sostegno
(sino al 9 novembre 3.640 €, dal 19.11.2006 al 12.04.2007 € 2.187,00,
dal 28.05.2007 al 30.07.2007 € 896,00
dall'appello di novembre al 16.01.2008 € 755,00)  che è "l'unica boccata di ossigeno".
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