12.07.2007 - Repubblica
IL CASO
Mafia e appalti nuove ombre sulla Liguria

Nel mirino della Dia la Co.For attivissima nella nostra regione

QUINDICI arresti e cinque sequestri di altrettante aziende da parte della Dia di Reggio Calabria, protagonista di una clamorosa inchiesta sui collegamenti tra imprese e ´ndragheta, gettano inevitabilmente un´ombra sinistra sulle attività di un´azienda calabrese in Liguria. Rilanciano in maniera prepotente i sospetti e le denunce su presunti legami tra la criminalità organizzata e certe frange della pubblica amministrazione, tra Savona ed Imperia. Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia calabrese è infatti finita la Co. For srl dei fratelli Giovanni ed Antonino Guarnaccia, di Reggio Calabria, ditta di costruzioni particolarmente attiva nella nostra regione. Tra i tanti interventi, la Co. For è stata protagonista del risistemazione del pennello a mare a Celle Ligure, in località Punta Bouffou, ma vanta interventi importanti anche a Varazze, a Cogoleto, a Campo Ligure, nell´Imperiese. Qualche perplessità rispetto al gran numero di appalti vinti a mani basse - e al fatto che operasse liberamente nella nostra regione anche in mancanza di un certificato anti-mafia - era stata espressa dalla Casa della Legalità di Christian Abbondanza. Che si era soffermata soprattutto sulle modalità dell´intervento di Celle Ligure, un pennello in massi naturali a difesa della spiaggia dei Piani. Un´altra operazione riguardava il lungotorrente di Cogoleto, cittadina dove tra l´altro la Co. For ha aperto un ufficio in via Recano. Ombre, sospetti che sono andati ispessendosi negli ultimi tempi e che sarebbero oggi oggetto di accertamenti da parte della polizia giudiziaria.
Gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia sono intervenuti nei giorni scorsi catturando 15 persone e portando a termine numerose perquisizioni, anche nel savonese. Le persone arrestate devono ufficialmente rispondere di estorsioni ed infiltrazioni nelle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento dell´autostrada Salerno-Reggio Calabria. Sotto sequestro, oltre alla Co. For, c´è un´altra ditta riconducibile ai fratelli Guarnaccia, la Icem srl. Sigilli anche alla Edil-Moviter, alla Costruzioni Generali srl e alla Facerp, riconducibili a Salvatore Domenico Tassone. Il valore delle imprese sequestrate cautelativamente ammonta a dodici milioni di euro. «Abbiamo lavorato molto sugli aspetti patrimoniali dell´inchiesta - ha detto il colonnello Franco Falbo, capocentro della Dia di Reggio Calabria - in sintonia con la Prefettura di Reggio Calabria, che ha sempre negato la certificazione antimafia alle ditte sospette».






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