28.06.2007 – Sole 24 Ore
Emergenza rifiuti in Campania: la Ue richiama l'Italia

Migliaia di tonnellate di rifiuti nelle strade o in discariche illegali sono una minaccia per la salute e per l'ambiente: l'emergenza rifiuti della Campania finisce nel mirino della
Commissione europea che oggi ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per quella che definisce la «cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della regione». «Il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo desta gravi preoccupazioni per la salute umana e per l'ambiente», sottolinea Bruxelles che ricorda un recente studio dell'Organizzazione mondiale della sanità secondo il quale nella provincia di Napoli e di Caserta «sono aumentati i tassi di mortalità tra i residenti che vivono in prossimità delle discariche». La Commissione , in una nota inviata alla stampa, non usa mezzi termini: «Gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti sono inadeguati e presentano grossi rischi per la salute e per l'ambiente, una situazione che costituisce una patente violazione della normativa Ue sui rifiuti». «Abbiamo visto tutti alla televisione le immagini scioccanti di mucchi di immondizie che marciscono nelle strade della Campania e cittadini esasperati che incendiano i rifiuti», commenta il commissario Ue all'ambiente, Stavros Dimas, che chiede alle autorità italiane «di agire prontamente per rimettere in efficienza gli impianti di gestione dei rifiuti in Campania e fare in modo che i rifiuti siano raccolti senza pericolo per la salute umana e per l'ambiente come prescrive la normativa europea».
Nella lettera che la Commissione ha inviato a Roma, definita tecnicamente di «costituzione in mora» - prima fase della procedura d'infrazione - si chiedono informazioni sui provvedimenti eventualmente presi: «Gravi lacune si riscontrano a livello della raccolta dei rifiuti comunali e nella lotta allo smaltimento illegale, anche nelle aree urbane», si sottolinea. E «vista la gravità della situazione», questa volta Bruxelles dà all'Italia solo «un solo mese» di tempo per rispondere, anzichè i
consueti due mesi. L'esecutivo Ue è del parere che l'Italia sia «venuta meno agli obblighi della direttiva quadro sui rifiuti non avendo creato un'adeguata rete di impianti di smaltimento». La Commissione , sottolinea ancora la nota Ue, ritiene «assolutamente essenziale non solo che le autorità italiane risolvano nei tempi più
rapidi l'attuale crisi dei rifiuti, ma che siano create le premesse per una raccolta e uno smaltimento compatibile con i principi fondamentali della normativa europea, soprattutto per tutelare la salute e l'ambiente». Contemporaneamente, però l'esecutivo Ue vuol vederci chiaro anche sui programmi del governo per aprire quattro nuove discariche di rifiuti in Campania, per capire se «soddisfano i requisiti prescritti dalla legislazione Ue» e «se risolvano, nel lungo periodo il drammatico problema dei rifiuti nella regione».

Intanto sarà effettuato a breve uno studio sulla popolazione di Acerra per comprendere le percentuali nel sangue e nel latte materno di diossina e fattori tossici legati all'emergenza rifiuti e alle violazioni dell'ambiente. Lo studio è stato annunciato in un
convegno e sarà portato avanti congiuntamente dalla Regione Campania, dall'Oms, l'Istituto superiore di sanità e il Cnr; probabilmente sarà esteso anche ad altri comuni del comprensorio. «Ad Acerra abbiamo identificato 70 sversatoi - spiega Pietro Giomba, dell'Istituto superiore di sanità - e quì c'è una mortalità più alta della media regionale e i livelli più alti di malformazione in feti e neonati». «C'è probabilmente una connessione fra rifiuti e aumento della mortalità», insiste Marco Martano dell'Oms. Il consiglio comunale di Acerra, intanto, ha votato all'unanimità una delibera di giunta firmata dal sindaco Espedito Marletta che chiede una valutazione d'impatto sanitario
prima del termine della costruzione del termovalorizzatore. Insediato anche un tavolo tecnico per realizzare questa Vis con esperti dell'Oms, del Cnr, dell'istituto superiore di Sanità e delle Asl locali.






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