11 aprile 2006
ARRESTATO BERNARDO PROVENZANO
CASELLI: notizia strordinaria,
ma Cosa Nostra non è solo Provenzano
Nella foto qui accanto - Corriere.it - il casolare nella campagna di Corleone dove è stato arrestato il boss di Cosa Nostra
13:41 Caselli, ex pm a Palermo:
"Cosa Nostra non è solo Provenzano"
Il Procuratore Generale a Torino Giancarlo Caselli, alla caccia di Provenzano quando guidava la Procura di Palermo, parlando a Reppublica Radio, ha detto: "E' una notizia di straordinaria importanza. Era diventato una sorta di mito negativo. Complimenti ai colleghi ma non dimentichiamo che Cosa nostra non è solo Provenzano. L'arresto di Provenzano non ci porti a dire che è tutto finito".
Condividiamo in pieno la dichiarazione di Giancarlo Caselli, e crediamo che il modo migliore per accogliere l'invito che porta con questa dichiarazione sia rinnovare l'appello "Uscire dalle mafie"
Uscire dalle mafie: appello ai giovani
29 maggio 1996
Ci rivolgiamo soprattutto a voi, giovani mafiosi: vi chiediamo di abbandonare le armi e la violenza, vi chiediamo di riflettere.
Siamo disposti ad aiutarvi a trovare futuro, senso e significato positivi, nel rispetto della legalità, vi chiediamo di ricomnciare la vita.
Basta con la violenza di giovani conaltri giovani, basta con il furto di futuro ai danni di tanti uomini, donne e bambini; ritroviamo il senso e il rispetto della vita.
Le mafie, le stragi, gli assassini incidono pesantemente nel lavoro e nella dignità di persone. Le mafie vanno sconfitte e superate. È possibile farlo!
Lo sappiano i carnefici, i sostenitori, i soldati delel organizzazioni criminali. Lo sappiano le pedine di u a guerra terribile che non lascia speranza neppure a loro.
Occorre uscire dalle mafie!
Ci rivolgiamo ai giovani: non ubbidite più agli ordini di uccidere , di fare stragi, di affidarbvi alal violenza e alla sopraffazione.
Lasciate le armi! Abbandonate le armi, i metodi di sopraffazione e di illegalità. Non è una sconfitta, ma l’inziio di una vita nuova, un kdod per recuperare un onore vero, per rispettare e essere rispettati copem uomini, per un futuro diverso anche dalle vostre famiglie.
La violenza può incutere paura, ma non guadagna mai il rispetto degli altri.
Bisogna allora che facciate una leale scelta di pace e di resa e in questo, solo in questo caso, troverete ascolto e attenzione.
Come società civile e organizzata, come volontariato, come associazione Libera siamo pronti al dialogo, per costruire assieme opportunità di rientro nella legalità.
Uscire dalle mafie è un appello che rivolgiamo anche a noi stessi, come cittadini responsabili. Siamo convinti che le mafie non si battono solo con una adeguata azione di contrasto, ma anche con la cultura, l’educazione, il alvoro, i servizi sociali, con uno sviluppo diverso.
Uscire dalle mafie è possibile se sappiamo affermare positivamente i diritti di libertà, di giustizia, di dignità, se questi valori cessano di essere una spiegazione e diventano una realtà.
Di questo siamo convinti, per questo ci rivolgiamo a voi e ci dichiariamo disposti al dialogo se abbandonrete le armi.
Per questo siamo disposti a fare la nostra parte.
A nome delle oltre 500 associazioni aderenti a Libera:
Il presidente nazionale di Libera
Luigi Ciotti
I vicepresidenti di Libera
Rita Borsellino, Manuele Braghero, Leandro Limoccia
*Le cariche indicate nella pagina, sono relative all’anno dell’evento.