30.11.2006 Gazzetta del Sud
Sequestro di armi e munizioni a Roccella e Gioiosa Jonica
Operazione dei Cc nella Locride Tre in carcere, due sono donne
Un giovane nei guai per una pistola. Caso Commisso, interrogazione di Angela Napoli
di Antonello Lupis
ROCCELLA
Vasta operazione dei carabinieri della compagnia di Roccella guidata dal capitano Vincenzo Giglio e dal tenente Daniele Dinoi, responsabile, quest'ultimo, del Nucleo operativo e radiomobile.
Tre le persone arrestate - tra cui due donne - per reati in materia di detenzione illegale di armi e munizioni e ricettazione.
Nell'ambito di un vasto servizio di controllo del territorio e perquisizioni domiciliari disposte, su autorizzazione della Procura di Locri, dal responsabile del Reparto territoriale Locride, tenente colonnello Francesco Iacovo, il primo a finire in manette è stato un giovane di Roccella già noto alle forze dell'ordine. Si tratta di Elvis Pezzaniti, di 28 anni, trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 con la matricola cancellata e ben 38 cartucce dello stesso calibro. Sia l'arma sia le munizioni erano nascoste all'interno di un'antica cassapanca situata in un'abitazione risultata di pertinenza del giovane.
Gli altri due arresti sono scattati a MARINA di GIOIOSA. Qui con i ferri ai polsi sono finite appunto due donne: Fiorina Amato, 48 anni, originaria della Piana di Gioia Tauro ma di fatto ormai domiciliata nella contrada Ligonia di Marina di Gioiosa, e la giovane figlia di 19 anni, Gloria Bevilacqua.
Fiorina Amato, con l'accusa di detenzione illegale di armi e munizioni, è stata raggiunta da un'ordinanza di custodia cautelare in carcere in relazione ad una mirata attività investigativa che nei giorni scorsi aveva, appunto, portato al fermo di polizia giudiziaria della figlia Gloria Bevilacqua che nell'abitazione del genitore, all'interno di un armadio, nascondeva un fucile calibro 12, privo di matricola, con due cartucce, caricate a pallettoni, già inserite nelle relative camere di scoppio. Insomma una "lupara" pronta all'uso.
Sia la pistola calibro 7,65 sia il fucile da caccia saranno ora sottoposti ad accertamenti tecnici e balistici nei laboratori dei carabinieri del Ris di Messina per verificare il loro eventuale utilizzo, di recente o in passato, in raid o fatti di sangue. I tre arrestati dopo le formalità di rito sono stati portati nel carcere di Reggio Calabria.
GIOIOSA JONICA - Un allevatore di 64 anni del luogo, S.B., è stato denunciato alla Procura di Locri per pascolo abusivo di bovini dai militari del Corpo forestale dello Stato della stazione di Caulonia. Nel corso di un accurato controllo del territorio montano, infatti, gli agenti del Cfs hanno trovato in prossimità di un bosco situato nella contrada montana di Roccella "S.Andrea-Canalotto" 14 bovini, di proprietà dell'allevatore gioiosano, che senza alcun controllo e rispetto per l'ambiente e per le colture pascolavano abusivamente ovunque.
InterrogazioneInviare una «visita ispettiva presso il Tribunale di Sorveglianza dell'Aquila per accertare la correttezza delle disposizioni di clemenza attuate nei confronti dei boss».
È quanto ha chiesto la parlamentare di An, Angela Napoli, in una interrogazione rivolta al Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, circa la decisione del tribunale dell'Aquila di revocare il regime di 41 bis nei confronti del presunto boss della 'ndrangheta, Antonio Commisso, di 50 anni.
«Il Tribunale di Sorveglianza dell'Aquila aggiunge Napoli non risulta nuovo a provvedimenti di eccessivo garantismo emanati nei confronti di boss appartenenti alla criminalità organizzata. È necessario ed urgente effettuare una adeguata attività di monitoraggio per verificare la corretta applicazione del regime di 41 bis nei confronti dei boss mafiosi e dei terroristi».
Antonio Commisso, ritenuto capo dell'omonima cosca di Siderno, deve scontare una condanna definitiva a dieci anni per associazione a delinquere di tipo mafioso e traffico di armi e droga.
Commisso è stato arrestato nel giugno dell'anno scorso dopo un lungo periodo di latitanza in Canada.(Ansa)