CORRIERE MERCANTILE – 14.07.2006

La proposta di Legambiente

“Un osservatorio sui reati ambientali”


Agostini:” In Liguria rappresentanti delle Istituzioni coinvolti in quasi tutte le inchieste”

 

Un Osservatorio regionale per i reati ambientali e un numero verde per denunciarli. E’ la proposta di Legambiente rilanciata da Andrea Agostini, presidente del circolo Nuova Ecologia di Legambiente, che ieri  ha presentato i risvolti liguri e genovesi dell’ultimo rapporto nazionale dell’Associazione ambientalista sulle Ecomafie. Un rapporto che fotografa l’illegalità ambientale in Italia ed il ruolo della criminalità organizzata: un affare che vale complessivamente 22,4 milioni di euro e che, nel 2005, ha visto la Liguria conquistarsi un ben poco lusinghiero ottavo posto nella classifica nazionale e il primo posto fra le regioni del nord Italia. “ In Liguria i reati ambientali più diffusi – spiega Agostini – sono quelli che riguardano il ciclo del cemento, vale a dire l’abusivismo edilizio, e il ciclo dei rifiuti. Ma il dato più preoccupante è che tutte le inchieste della Magistratura hanno evidenziato, qui, un partecipazione attiva, o molto passiva, delle amministrazioni pubbliche, con il coinvolgimento, a vario titolo, di dipendenti di queste amministrazioni o di amministratori”. E il lungo elenco va dalle recenti indagini della Magistratura genovese sul depuratore di Sestri Ponente a quelle sulla bonifica della Stoppani, che hanno coinvolto, rispettivamente, anche un assessore comunale e funzionari regionali, a quelle che nello spezzino, hanno coinvolto dirigenti provinciali nel corso delle indagini su una cava. “In provincia di Imperia - osserva Agostini – quasi tutte le amministrazioni dei comuni che si affacciano sul mare sono state coinvolte, negli ultimi anni, in inchieste su reati legati al ciclo del cemento. A Genova e provincia, invece, le amministrazioni locali sono per lo più silenti. Continuano a dirci che va tutto bene, come sta succedendo nella vicenda dei depuratori, mentre così non è e, intanto, chi inquina non paga”. Anche dalla constatazione di questa situazione nasce la proposta di istituire in Liguria un Osservatorio regionale sui reati ambientali e un numero verde, d’intesa con la regione e con le forze dell’ordine:” in altre regioni esistono già – spiega Agostini – Noi lo abbiamo proposto all’assessorato regionale all’Ambiente nel settembre scorso ma ci è stato risposto che l’ufficio legale della Regione non era d’accordo. Un Osservatorio sarebbe fondamentale, invece, per avere un archivio con i nomi, per esempio, delle aziende o delle persone coinvolte e condannate per i reati ambientali e per poter fare quindi anche un’azione importante di prevenzione”. In Liguria le infrazioni ambientali accertate l’anno scorso sono state in tutto 1.087, con 978 persone denunciate o arrestate e 362 sequestri effettuati. La situazione più preoccupante riguarda l’abuso edilizio, con 346 infrazioni accertate nel 2005, 440 persone arrestate o denunciate e 90 sequestri, mentre per il ciclo dei rifiuti ci sono state 169 infrazioni accertate, 336 persone denunciate o arrestate e 61 sequestri.

a.c.






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