CORRIERE MERCANTILE - 16.06.06

Il rapporto di Legambiente
Ecomafie: Liguria in testa nel nord Italia
La nostra regione è all’ottavo posto, nella classifica nazionale per reati di illegalità ambientale

 

Un poco lusinghiero ottavo posto nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale nel 2005. E’ quello occupato dalla Liguria, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente sulle Ecomafie. Da questi dati risulta appunto che la Liguria è, fra le regioni del nord Italia, quella in cui i reati di carattere ambientale sono più diffusi. Prima nella classifica, ci sono infatti, regioni tradizionalmente ad alto tasso d’illegalità ambientale, come Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, e poi Lazio, Sardegna e Toscana. Le infrazioni ambientali accertate in Liguria l’anno scorso sono state in tutto 1.087, con 978 persone denunciate o arrestate e 392 sequestri effettuati. La situazione più preoccupante riguarda l’abusivismo edilizio. La Liguria, infatti, è al settimo posto (e in ascesa) per l’illegalità nel ciclo del cemento, con 346 infrazioni accertate nel 2005 (il 5,3% del totale), 440 persone arrestate o denunciate e 90 sequestri. E anche in questo caso si conquista la non invidiabile leadership fra le regioni del Nord. La situazione sembra essere un po’ meno grave per quanto riguarda, invece, le illegalità nel ciclo dei rifiuti, rispetto alle quali la Liguria è al 14° posto, con 169 infrazioni accertate (il 3,5% del totale), 336 persone denunciate o arrestate e 61 sequestri.
Secondo il rapporto di Legambiente, però, cresce in Italia il traffico dei rifiuti: sono 4 mila 797 le infrazioni registrate in questo campo nel 2005 (+16,5% sul 2004), 1.906 i sequestri, 200 in più rispetto al precedente rapporto e 5 mila 221 le persone denunciate o arrestate, più di 14 al giorno. Alla Puglia il record di illeciti con 597 seguita da Campania (514), Veneto (389) e Sicilia (340). Secondo i dati forniti dall’associazione ambientalista, in Italia si commettono tre crimini l’ora contro la natura e il business dell’ecomafia nel 2005 vale ben 22,4 miliardi di euro, mentre la criminalità ambientale allunga i tentacoli sul settentrione, e il Veneto è tra i luoghi privilegiati della rifiuti-connection. Friuli e Trentino le new-entry mentre Campania, Calabria, Sicilia e Puglia mantengono il primato per il cemento illegale. E all’estero la Cina è la nuova Mecca dei rifiuti illegali e della spazzatura hi-tech.    






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