10.10.2006 Gazzetta del Sud (Reggio Calabria)
Cittanova La denuncia ai carabinieri di due rumeni
Ridotti in schiavitù
In manette Salvatore Facchineri
CITTANOVA Guardinghi e timorosi due cittadini extracomunitari rumeni, hanno denunciato ai carabinieri di essere costretti a prestazioni lavorative gratuite e di essere ridotti in stato di completa soggezione ad opera di Salvatore Facchineri, 32 anni, proprietario di un gregge e di un caseificio.
Denunciando il fatto i due rumeni raccontavano agli uomini dell'Arma che da circa due mesi lavoravano in contrada "Querce", agro di Cittanova, in uno stato di schiavitù fisica e morale avendo paura di ribellarsi allo stato di indigenza in cui sono stati ridotti e alle imposizioni del Facchineri, dovendo accudire il gregge, provvedere alla trasformazione dei latticini in formaggio che poi veniva portato nei negozi per la vendita al pubblico, lavorando ininterrottamente per circa 18 ore al giorno, dalle quattro del mattino fino alle ore 22.
I due rumeni hanno anche raccontato ai carabinieri che erano costretti a vivere in una baracca maleodorante priva di ogni conforto, e che dovevano rimanere anche solitari e lontani da estranei non potendo avere neppure contatti con altre persone estranee alla famiglia. Soggiogati dalla paura hanno vissuto questo periodo in totale schiavitù.
A ricevere la denuncia sono stati i Marescialli Marco Volpe e Giuseppe Ciotola i quali, sotto la guida del comandante della stazione, Giovanni Agresta, hanno proceduto alle indagini di rito per verificare la veridicità della denuncia che pare sia stata pienamente riscontrata. I sottufficiali, dopo l'audizione di alcune persone informate dei fatti, hanno proceduto ai rilievi tecnici in contrada "Querce" accertando le condizioni disagevoli in cui i due extracomunitari erano costretti a vivere. Nell'occasione i militari dell'Arma accertavano che il locale attiguo alla baracca in cui dormivano i due rumeni, era destinato a caseificio sebbene fosse privo della dovuta documentazione sanitaria, perciò procedevano al sequestro del locale. Ad assistere agli accertamenti, disposti dal procuratore della Repubblica, Stefano Musolino, che ha assunto la direzione delle indagini, c'era anche Salvatore Facchineri il quale è stato dichiarato in arresto, nella flagranza di reato, e associato alla Casa Circondariale di Palmi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria per violazione dell'art. 600 del codice di procedura penale relativamente alla violazione delle norme sanitarie. (a.m.b.)