08.10.2006 – Gazzetta del Sud (Reggio Calabria)

Concluso davanti al gup Costabile il processo "Oil stain"
nato da un'operazione condotta nel 2004 dalla Polizia con il coordinamento della Dda


Gang di spacciatori, 7 condanne e 12 assoluzioni

Alla sbarra un gruppo accusato di rifornirsi di "roba" tra Rosarno e Africo per rivenderla nell'area tra la città e Villa


di Paolo Toscano


Sette condanne e dodici assoluzioni a conclusione del processo "Oil stain". Il processo, celebrato con il rito abbreviato davanti al gup Adriana Costabile, era nato dall'operazione condotta dalla Polizia a conclusione di un'inchiesta su alcuni gruppi di spacciatori che si rifornivano a Rosarno e Africo e vendevano la merce soprattutto nella zona ricompresa tra la città e Villa San Giovanni. Il gup ha inflitto complessivamente 12 anni e 8 mesi di reclusione e multe per 24 mila 100 euro. Sono stati condannati: condannato Giuseppe Sonzogno a 1 anno 8 mesi di reclusione e 3 mila euro di multa; Massimiliano Biancorosso a 2 anni e 4 mila euro; Domenico Zema a 1 anno 4 mesi e 2600 euro; Francesco Maria Dattilo a 2 anni 2 mesi e 4200 euro; Domenico Bianco a 1 anno 6 mesi e 3 mila euro; Giandomenico Dattilo a 2 anni 4 mesi e 4400 euro; Giuseppina Angela Catalano a 1 anno 4 mesi e 2700 euro di multa.

Il giudice dell'udienza preliminare ha disposto la sospensione della pena per Giuseppe Sonzogno, Domenico Zema, Domenico Bianco e Giuseppina Angela Catalano e ha dichiarato interamente condonata la pena agli stessi imputati e a Massimiliano Biancorosso, Francesco Mario Dattilo e Giandomenico Dattilo.

Sono stati, invece, assolti da ogni accusa Egidio Fato, Massimo Geria, Davide Sonzogno, Raffaele Gallo, Francesco Polimeri, Filiberto Dattilo, Daniele Minutolo, Marco Sofi, Giuseppe Bianco, Gioacchino Cananzi, Francesco Capria e Valentino Mulè.

Il giudice ha accolto parzialmente le richieste dell'accusa, rappresentata nel processo dal sostituto procuratore Mario Andrigo. In difesa degli imputati sono intervenuti gli avvocati Antonio Tarsitani, Corrado Politi, Gaetano Aragona, Gregorio Cacciola, Michele Priolo, Domenico Versace, Giacomo Iaria, Candelora Sclapari, Basilio Pitasi, Annamaria Tripepi, Loris Nisi, Barbara Versace.

L'inchiesta del personale del commissariato di Villa San Giovanni aveva accertato l'esistenza di quattro gruppi di spacciatori che avevano il monopolio della fornitura di eroina, cocaina e hascisc a un numero crescente di tossicodipendenti. Un giro sempre più consistente e fiorente che, grazie al rifornimento continuo assicurato da collegamenti con elementi della criminalità organizzata della Piana e della Locride, si allargava a macchia d'olio. E questo particolare aveva dato agli investigatori della Polizia lo spunto per etichettare con la definizione inglese "Oil stain" (macchia d'olio) l'operazione scattata all'alba del 30 gennaio 2004.

Nella circostanza erano stati arrestate 19 delle 20 persone colpite dall'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giampaolo Boninsegna su richiesta del pm Mario Andrigo. Undici indagati erano finiti in carcere, altri 8 erano finiti ai domiciliari. L'inchiesta era andata avanti per circa un anno attraverso appostamenti, pedinamenti e intercettazioni. Era emerso che l'organizzazione si riforniva di droga a Rosarno e Africo e contava su collegamenti con l'hinterland milanese. Un lavoro complesso e delicato aveva consentito agli investigatori di mettere insieme tutte le tessere del mosaico dove capitava anche di trovare intrecciate le figure di consumatore e spacciatore.

Gli investigatori della Polizia erano partiti da un primo gruppo composto da tre consumatori-spacciatori di Villa San Giovanni. Il terzetto, secondo l'accusa, si riforniva di sostanze stupefacenti rivolgendosi a elementi che operavano nella stessa Villa, a Gioia Tauro e Africo. Un mese prima dell'operazione gli investigatori avevano colto un primo successo individuando un paio di consumatori-spacciatori. Uno era Francesco Dattilo che era già assurto agli onori della cronaca in occasione dell'arresto, avvenuto il mese precedente l'operazione, insieme agli altri autori della spettacolare rapina al furgone portavalori in località Masella di Montebello.

Nella fiorente attività di spaccio, secondo l'accusa, si era pienamente inserito anche Giovandomenico Dattilo, assistito dalla moglie Giuseppina Catalano. Mentre un gruppo organizzato su Reggio faceva capo a Giuseppe Sonzogno, assistito da Domenico Zema, Massimiliano Biancorosso e altri

Durante le indagini, il 9 aprile del 2003, la polizia aveva sequestrato 250 grammi di hascisc e arrestato due spacciatori rosarnesi.






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