03.01.2008 - Comunucato Stampa
IL "PIZZO" A GENOVA
dell'Ufficio di Presidenza
[l'articolo de Il Secolo XIX di Graziano Cetara del 03.01.2008]

Sono anni che denunciamo la presenza delle organizzazioni mafiose a Genova e Liguria, da Cosa Nostra alla ‘ndrangheta, dalla Camorra alla Scu. Sono anni che denunciamo tra le attività criminali, storicamente svolte dalle mafie, nel territorio della Liguria e di Genova, quella del “pizzo”. Anche su questo abbiamo fornito diverse informazioni ai reparti preposti, invitando i commercianti a denunciare, perché è possibile colpire e scardinare la rete mafiosa. Purtroppo il nostro appello alle Istituzioni ed alle associazioni di categoria, lanciato già nel 2005, cadde nel vuoto, davanti ad un Prefetto, Giuseppe Romano, che negava pubblicamente che a Genova vi fosse la presenza delle mafie, facendo sì che i commercianti, vittime di questo ricatto tacessero perché non vedevano un fronte Istituzionale compatto nella lotta alle mafie.
Da allora ad oggi molti i commercianti del Ponente e della Valpolcevera, ma anche del Centro Storico e di altre zone cittadine considerate erroneamente “indenni”, hanno dovuto pagare e pagano, in diversi hanno dovuto chiudere i battenti o cedere l’attività piegati dall’usura, altri hanno subito danni.
Quando la mafia alza il tiro, commette atti eclatanti, come l’incendiare un esercizio, solitamente, è per  conseguenza del sentirsi “sicura” tanto da poter uscire allo scoperto, è per rafforzare il controllo del territorio che, attraverso il “pizzo”, si garantisce, in quanto è proprio questo controllo che rappresenta l’altra faccia dell’estorsione, ben oltre al guadagno economico, che interessa alle organizzazioni mafiose. Ma attenzione: la mafia c’è anche quando non si vede, quando non colpisce in modo eclatante; c’è anche quando ti “svuota” di clienti un negozio in quei rioni dove le comunità delle terre di origine della mafie sono maggioritarie, costringendo i negozianti che non denunciano ad una resa (o la chiusura dell’esercizio o il cedimento alle richieste di pizzo).
Il fatto che oggi se ne parli e che si riconosca quale realtà da affrontare quella che da anni denunciamo è un segnale importante che rompe quel silenzio di cui la mafia si nutre per poter svolgere i suoi crimini. Abbiamo settori investigativi preparati che hanno dimostrato di saper agire nella tutela di coloro che denunciano. Noi, con l’Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie, siamo, come sempre, a disposizione dei commercianti come delle loro associazioni, per raccogliere le segnalazioni e passarle ai reparti preposti dello Stato, al fine di garantire un primo contatto sicuro, necessario per vincere la paura e l’omertà. Per contatti: www.genovaweb.org – tel. 010.5220908 – cell. 3924682144.






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