25.09.2007 - COMUNICATO STAMPA
a seguito dell'Udienza del Tribunale di Genova
La virgola e non il merito,
così la Vincenzi sfugge sul conflitto di interessi.
dell'Ufficio di Presidenza

La legge prevede che i cittadini per tutelarsi rispetto alla commistione politica-affari, ai conflitti di interesse che piegano le scelte delle Istituzioni all’interesse personale contro l’interesse generale, possano ricorrere al Tribunale Civile. Noi lo abbiamo fatto perché Marta Vincenzi ed il consorte Bruno Marchese, insieme alla figlia Malvina, hanno interessi configgenti con l’interesse pubblico. Il conflitto di interessi evidente e abnorme richiede soluzione o, secondo la legge la decadenza del pubblico amministratore. Marta Vincenzi non ha mai fornito – a noi, agli organi di stampa ed informazione, ai consiglieri comunali che lo hanno richiesto ufficialmente più volte – la lista dei sub-incarichi e sub-appalti del Comune di Genova e delle società da questo partecipate o controllate. Fatto già di per sé grave perché viola il dovere di trasparenza a cui le Istituzioni sono tenute, ma anche grave perché impedisce ai cittadini, come alle associazioni ed al Consiglio Comunale di verificare se il conflitto di interessi incorra in una causa di incompatibilità. Non ha fornito questa lista ed ha invece nominato come super-consulente del Comune Maurizio Maresca, consigliere di amministrazione della Impregilo spa (di Gavio e Ligresti) che ha interessi diretti, insieme alla FISA ITALIMPIANTI, al gruppo SINA, CIV e COCIV in molteplici aspetti della gestione pubblica (inceneritore, discarica, Tav e Terzo Valico), società che tra l’altro vedono rapporti di lavoro della IGM ENGINEERING IMPIANTI di Bruno e Malvina Marchese.

Abbiamo quindi fatto ricorso come prevede il Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali e chiesto che venisse avviata un Istruttoria per accedere a quelle liste che il Sindaco Marta Vincenzi non ha mai voluto fornire e che sole potevano e possono dire se il conflitto di interessi incorre in una causa di incompatibilità. Per altro la stessa difesa di Marta Vincenzi ha fornito due sole dichiarazioni di società partecipate (Sviluppo Genova e Milano-Serravalle) in cui si dichiarava non esistere alcun “rapporto diretto”. Peccato che le società partecipate e controllate dal Comune siano 34 e non due e peccato anche che lo stesso Bruno Marchese avesse ammesso pubblicamente di aver lavorato per la Sviluppo Genova con un sub-incarico! Lo stesso Bruno Marchese ha rinunciato il 19 giugno scorso, con raccomandata spedita il 20 giugno,  ad un incarico presso l’Autorità Portuale di Genova nel cui Comitato siede il Sindaco, ovvero Marta Vincenzi. Peccato che questa rinuncia sia venuta dopo il deposito del ricorso (12 giugno) e dopo il decreto di fissazione dell’Udienza (15 giugno)!

La difesa ha puntato tutto sulle questioni procedurali, sui cavilli. Sul fatto, ad esempio, che abbiamo prodotto in udienza e non depositato in giugno i certificati elettorali che attestano il nostro diritto di voto, in originale. Oppure sul fatto che l’istanza è stata presentata prima della convalida degli eletti (25 giugno) anche se la Vincenzi è entrata in carica il 31 maggio. Non un elemento di prova che sciogliesse il dubbio sulle cause di incompatibilità che il conflitto di interessi può produrre. Niente di niente ed anzi si rimarcava che “esulava dal procedimento” qualunque verifica sui sub-appalti e sub-incarichi del Comune o delle società da questo controllate e/o partecipate. Nel merito niente e guai a metterci il naso! L’avv. Acquarone Lorenzo nell’udienza di oggi ha anche aggiunto che la giurisprudenza afferma che anche se il sindaco non fornisce i documenti richiesti su cui poter ricorrere questi devono comunque essere presentati da chi ricorre! Davvero curioso, ed un cittadino come fa ad averli? Li deve rubare? Non è dato sapere!

Oggi, all'udienza Marta Vincenzi non si è presentata, sono intervenuti i tre legali a tutela degli interessi della famiglia Vincenzi-Marchese, Lorenzo Aquarone, Roberta Aquarone e Arturo Flick. Noi ci siamo presentati da cittadini, essendo il ricorso di iniziativa popolare. Il Collegio della Prima sezione del Tribunale di Genova ha rigettato il ricorso e non ha avviato come richiesto l’istruttoria. Ha contemporaneamente rigettato la richiesta di condanna alle spese presentata dai legali di Marta Vincenzi. Il Potere si salva ancora una volta sui cavilli, evitando di discutere e affrontare il merito, ma alla signora Vincenzi basta questo, probabilmente non gli interessa che vengano accertati i fatti, anzi si evita di parlarne! Se non vi è alcun sub-incarico o sub-appalto perché si rifiuta di fornire questa lista? Evitare di discutere il merito della questione per cavilli procedurali non aiuta certo a dare credibilità all’Istituzione, anzì allontana ancora di più i cittadini, alimentando nuova sfiducia.
[ verbale dell'udienza - nostra comparsa - comparsa Vincenzi ]
 
Naturalmente ora valuteremo come proseguire questa iniziativa contro il conflitto di interessi, soprattutto alla luce del fatto che se uno sfugge dal merito forse qualche problemino c’è e visto che il Comune di Genova deve affrontare le questioni di Tav, Terzo Valico, Inceneritore, ad esempio, occorre non abbassare la guardia, qui la commistione tra interessi personali con quelli pubblici è devastante. La questione morale è più che mai da porre all’ordine del giorno di questa città!


NOTA: lo speciale sul Conflitto Vincenzi-Marchese, con tutti i documenti
clicca qui

L’Ufficio di Presidenza
C.Abbondanza - S.Castiglion - E.D'Agostino






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