20.08.2007
Non c'è Legalità senza giustizia sociale.
Ecco perchè non ci piacciono gli assessori "sceriffi"
di C.Abbondanza e S.Castiglion

Non vi può essere legalità senza giustizia sociale. Questo è un punto fermo. Purtroppo qualcuno lo dimentica. La Legalità è anche rispetto e tutela della dignità umana, non emarginazione.
Ecco perché non possiamo essere d’accordo con gli “sgomberi” della “nuova stagione” della Giunta di Marta Vincenzi a Genova. L’Assessore alla sicurezza è contento di essere chiamato “sceriffo”. Ma allora doveva scegliere un altro Stato e un’altra funzione. Infatti quella dello “sceriffo” ad un’assessore comunale non compete per nulla.
Come si può pensare di risolvere il problema dei rumeni (cittadini europei!) con gli sgomberi? Come è possibile pensare che sbaraccando i campi nomadi e di rumeni si possa risolvere il problema? Non è possibile! Serve, una volta per tutte, che a Genova si realizzino i Campi Nomadi come richiesto e disposto dall’Unione Europea. I Campi di sosta ed i Campi di transito. Serve che vi siano regole chiare e vincolanti (come il mandare i bambini e le bambine a scuola regolarmente!) per accedere e restare ai Campi. Serve offrire condizioni di vita dignitose e ciò non avviene murando i ruderi dove questi trovano rifugio, ma con i Campi. Lo si fa coinvolgendo la rete del volontariato laico e cattolico, preparato e disponibile. Ci sono i fondi appositi che da l’Ue attraverso le Regioni (e che non possono essere usati per altro! che non vengono sottratti a nessun altro!).
Perché non si compie questa scelta? Non ci vogliono mesi o anni, basta la volontà politica! Non è accettabile compiere scelte che producono danni e poi delegare alla "solidarietà caritatevole" la soluzione del problema e dei danni creati, occorre come, ci ricorda Don Andrea Gallo, attivare "solidarietà liberatrice", altrimenti nulla si risolverà nel concreto.
Invece no, nulla. Intanto continuano ad essere incendiati sempre nuovi luoghi di rifugio di questi “dannati” della terra, e nessuna delle mani incendiarie vene individuata e punita.
L’insicurezza non la si combatte creando nuova emarginazione, nuovi conflitti, negando, ancora ve ne fosse bisogno, dignità umana. La sicurezza è raggiunta quando vi sono regole certe e giuste, non con il pugno di ferro verso gli “ultimi”.
Intanto la Liguria si conferma: terra della ‘ndrangheta e delle altre mafie, infiltratasi nell’economia “legale” e negli appalti; la regione del nord con il primato dei reati delle eco-mafie; una delle regioni con il più alto tasso di consumo di sostanze stupefacenti (cocaina in primis) e di alcol tra gli adolescenti. Continuano ad esserci morti ammazzati. Continuano ad esserci le “famose” rapine in Villa, specialità degli slavi, che guardacaso lavorano per la ‘ndrangheta. Ma su questo nulla! Nemmeno una parola dello “sceriffo” e della signora sindaco.






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