03.07.2007 da DemocraziaLegalità
L'Associazione Nazionale Magistrati dal Polo all'Unione
di Redazione - con il comunicato dell'ANM
Naturalmente la Casa della Legalità sottoscrive la nota di DemocraziaLegalità e soprattutto condivide e sostiene pienamente il documento e l'azione dell'ANM.
Sì. Berlusconi era cattivo. Lo sappiamo tutti. Cattivo al punto da indurre, nel fertilissimo terreno di indignaz sul quale nacquero i "girotondi", da indurre, dicevamo, i sette membri della Giunta Esecutiva dell'ANM (
la Associazione Nazionale
Magistrati) a dimettersi in segno di protesta contro i progetti del di lui (Berlusconi, il cattivo) Governo. Era il 5 dicembre 2001.
Oggi, 3 luglio 2007, dopo che tanta acqua [sporca] è passata sotto i ponti, dopo che il Cattivo ed i suoi bravi non sono più al potere, ed il potere è tenuto dal Buono ed i suoi ragazzi democratici,
la Giunta Esecutiva
Centrale dell'ANM rassegna nuovamente le sue dimissioni, in blocco. Un urlo di rabbia e di, temiamo, disperazione contro l'arroganza di un potere che, senza soluzione di continuità, persegue pervicacemente gli stessi scopi perlomeno dal 1994: mettere
la Magistratura
sotto tutela e sotto controllo di quella ormai incontrollabile Accozzaglia che da noi continua a fregiarsi con il termine di "classe politica". leggi il comunicato dell'ANM
Solo pochi giorni fa, come accennato in questo scarno ma durissimo comunicato, L'ANM aveva diramato un documento tanto diretto quanto chiaro, documento che è giunto per forza di cose sui tavoli del Ministro della Giustizia, del Ministro degli Interni, del Presidente del Consiglio e, scommettiamo, anche sul leggìo del Capo del Partito Democratico, Walter Veltroni. I loro silenzi sono più eloquenti di un qualsiasi punto programmatico. Riportiamo il testo del Comitato Direttivo del 16 giugno affinchè i nostri lettori si facciano una idea di quali sono le preoccupazioni e le esigenze della Magistratura italiana e di quanto i politici di destra, di centro e di sinistra facciano il possibile, e talvolta l'incredibile, pur di disattendere e sconfessare quanti di loro si sono fidati.
Aggiungiamo, per quanto possa valere, che www.democrazialegalita.it esprime la propria totale e assoluta solidarietà ai dimissionari della Giunta Esecutiva, ai componenti del Consiglio Direttivo e a tutti i magistrati italiani, ringraziandoli sempre per il loro lavoro e la loro fedeltà ai principi costituzionali, che sono l'ultimo barlume di democrazia in questo povero Paese.
COMUNICATO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI
Il Comitato Direttivo Centrale
Prende atto delle dimissioni della Giunta Esecutiva Centrale;
condivide le motivazioni delle dimissioni e la valutazione severamente critica al testo licenziato dalla Commissione Giustizia del Senato sull'Ordinamento giudiziario;
ribadisce l'indicazione di punti irrinunciabili contenuti nel documento approvato il 16 giugno 2007;(vedi di seguito n.r.d.)
INVITA
la Giunta Esecutiva
Centrale, pur dimissionaria, a seguire con attenzione l'andamento dei lavori parlamentari.
DELIBERA
di convocarsi nuovamente per il giorno 10 luglio 2007 per la valutazione delle iniziative da intraprendere ivi compresa la eventuale proclamazione di uno sciopero.
Roma, 03 luglio 2007, Il Comitato Direttivo Centrale dell'ANM
Le decisioni del Comitato Direttivo Centrale
sull'azione dell'Associazione Nazionale Magistrati
Roma, 16 giugno 2007
Il d.d.l. Mastella, pur con i limiti e le criticità puntualmente denunciate modificava i punti inaccettabili e di dubbia costituzionalità della riforma Castelli. L'ANM è stata sempre disponibile al dialogo ed al confronto per ottenerne miglioramenti;
A poche settimane dalla scadenza del termine del 31 luglio per l'approvazione delle modifiche rileva che l'impianto originario del d.d.l. subisce quotidianamente stando ad indiscrezioni e ad esternazioni modifiche ed emendamenti in senso certamente non migliorativo, ma anzi destinati a snaturarne l'impronta originaria.
Ribadisce la propria opposizione a riforme che siano contrarie all'assetto costituzionale ed il bilanciamento tra i poteri dello Stato e che limitino le prerogative di indipendenza e autonomia dell'ordine giudiziario e dell'organo di autogoverno.
Dichiara la propria contrarietà a interventi peggiorativi del disegno di legge Mastella e indica, tra gli altri, come punti irrinunciabili della riforma:
- il rifiuto di un concorso separato per esami per l'accesso alle funzioni di cassazione;
- l'esclusione di ogni forma di partecipazione di componenti esterne alla magistratura alle deliberazioni dei Consigli giudiziari in tema di valutazioni di professionalità e di status dei magistrati,
- il rifiuto di estensione delle ipotesi di incompatibilità territoriale nel passaggio tra funzioni giudicanti e requirenti; ritenendo che una incompatibilità adeguata è quella riferita al circondario con il limite di cinque anni di permanenza nella funzione in precedenza svolta e che appare incomprensibile e inappropriata l'incompatibilità per il passaggio dalla funzione requirente alle funzioni giudicanti civili e viceversa;
- la revisione del sistema di nomina dei componenti del Consiglio Direttivo della Scuola della Magistratura, con indicazione preferenziale per la nomina di due terzi da parte del C.S.M. ed un terzo di designazione parlamentare;
- la revisione della disciplina delle Procure che preveda il vaglio del CSM sul sistema organizzativo ed assicuri il carattere di potere diffuso della giurisdizione;
Ribadisce l'allarme e la preoccupazione per il grave stato della giustizia in Italia e per le condizioni di degrado a cui tutti gli operatori della giustizia, magistrati compresi, sono costretti quotidianamente.
Sulla base di queste considerazioni:
IL COMITATO DIRETTIVO CENTRALE
• conferma lo stato di agitazione e si considera riunito in permanenza dando mandato al Presidente della GEC di convocare il CDC in via di urgenza in qualunque momento a prescindere dai termini statutari;
• dà mandato alla GEC di fissare una o più giornate di mobilitazione e di protesta, anche nelle forme dello sciopero, da tenere entro il 20 luglio 2007, sulla base della evoluzione dell'iter di approvazione del disegno di legge Mastella;
• indica come obiettivo prioritario quello di evitare l'entrata in vigore della riforma Castelli, nelle forme che il Parlamento riterrà opportuno.