la superbia27.02.2007
Cosa Nostra all'assemblea DS, solo a Gela?
di C. Abbondanza e S.Castiglion


Si sa che gli Emmanuello “amano” certa sinistra, incline alla convivenza e connivenza, a Gela come con la loro “decina” a Genova. Ancora una volta siamo vicini a Rosario Crocetta ed a Beppe Lumia che, consci dell’odio di Cosa Nostra per loro, continuano ad impegnarsi per il contrasto alle mafie e per combattere le infiltrazioni mafiose nella politica e nelle istituzioni, anche nella propria, cosiddetta, parte. Qui, dietro la comunità Riesina, da tempo si sono infiltrati a “listoni” nei partiti del potere (avevamo già parlato di questa “vecchia” storia) e continuano ad essere parte integrante dei “nuovi partiti” come Ds e Margherita (visto che qui il potere ce l’hanno loro, la mafia non guarda mai al colore, solo al potere!) e nelle strutture a queste collegate, che siano sindacali, associative od altro. Sicilia, Calabria e Liguria, come Campania, Puglia e Basilicata, non rappresentano novità o discontinuità in questo senso. Dove governa il partito nato da “una costola” di Cosa Nostra, Forza Italia, o gli eredi della peggior DC, la mafia sceglie questi, senza farsi mai problemi, destra e sinistra, uguali quando manca il rigore etico ed il senso dello Stato.


27.02.2007 - da WWW.CENTOMOVIMENTI.COM
Succede anche questo: suocero di un boss mafioso all'assemblea Ds
Francesco Di Fede, suocero del boss mafioso latitante Daniele Emmanuello, ha partecipato alla assemblea che il Correntone dei Ds ha tenuto nella città di Gela. Ha anche preso la parola e - indisturbato - ha fatto un lungo comizio contro il sindaco Rosario Crocetta, da sempre in prima linea nella lotta contro la mafia.
Di Fede è infuriato perché il primo cittadino ha licenziato sua figlia (la moglie del boss occupava un posto destinato a persone con basso reddito) e le ha tolto la casa popolare. Motivo: Crocetta spiegò che la donna non era affatto povera.
"Crocetta si è accanito ingiustamente contro mia figlia e la sua famiglia, non merita di essere riproposto come sindaco di Gela - ha avvertito - sono comunista da sempre, ma non dovete votare Crocetta, che ha rovinato la sinistra a Gela".
Un episodio che ha lasciato di sasso il vicepresidente della Commissione Antimafia Giuseppe Lumia.
"E' un fatto gravissimo che non può e non deve essere sottovalutato - ha tuonato l'esponente della Quercia - quello di Di Fede è un messaggio mafioso che invita apertamente Cosa nostra a schierarsi contro il sindaco Rosario Crocetta. Emmanuello è un boss di primissimo piano fra i più pericolosi. La moglie di Emmanuello, figlia di Di Fede, che non ha mai preso le distanze dal marito, è una signora ricchissima che gode di un patrimonio accumulato grazie ad attività criminali quali il traffico di droga, l’usura, il racket e il riciclaggio. Solo per fare qualche esempio. Ed io ho sempre condiviso l’operato del sindaco di Gela ed ero al suo fianco anche quando ha deciso di licenziarla e di non assegnarle la casa popolare. Non c'è alcuno spazio nel nostro partito né per la partecipazione né per gli interventi di persone come lui".






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