la superbia09.02.2007
Loro uccidono,
e noi chiniamo il capo?
di Simonetta Castiglion

Si avvicina il 17 febbraio, e nella mia vecchia città qualcuno si è svegliato. Forse lo ha fatto troppo tardi, e il caro governo ha già deciso che non si può fare brutta figura con gli “alleati”. No, le figuracce lasciamole fare agli altri. Noi siamo un popolo fedele e riconoscente! Come possiamo buttare a mare un affare come quello dell’allargamento di una base militare di prima qualità, che porterà lavoro e progresso. Abbiamo tanto da imparare e i nostri alleati, così esperti, possono solo esserci d’aiuto…
Mi salgono i conati di vomito al solo pensiero di ciò che accadrà nella mia vecchia dimora, ho vissuto per quasi tutta la mia vita con quegli splendidi “campioni di altruismo” che sono le forze armate stelle-strisce. E ne ho dei ricordi aberranti. Certo molti italiani hanno lavorato per loro, nella loro base, o nei locali limitrofi, ma i ritocchi agli arredamenti erano una costante abitudine, prima che la MP intervenisse per mettere a tacere il tutto. Il dollaro si sa è sempre il dollaro, altro che la nostra lira, ma ci sono ferite che nessuna moneta può risanare, e i vicentini lo stanno dicendo. In quella terra si ha la brutta abitudine di rispondere, se interpellati: comandi… (pessima consuetudine). Per gli anziani una logica, ma per fortuna i tempi cambiano e i giovani hanno dismesso quel termine. Ora il nostro governo, con opera di convincimento arguta, vorrebbe che tornassero i bei tempi del servilismo. No caro mio, la vecchia padania pare non starci, e ce la sta mettendo tutta per cambiare registro. La città del Palladio ha detto no grazie, non vogliamo altre armi e altre divise, vogliamo la nostra terra libera da bombe e da lustrini, vogliamo non essere servi ancora una volta! Ma visto come vanno le ultime azioni, diplomatiche con gli States, qualche dubbio dovrebbe sorgere spontaneo alla nomenklatura italiana. Un solo nome, e una sola vicenda delle troppe che ci hanno visto protagonisti, Nicola Calipari. Per gli Stati Uniti d’America un caso chiuso, per la nostra magistratura (per fortuna e per ragione di verità e giustizia) no. Chi dovrebbe essere processato per quel drammatico episodio è al riparo nella sua terra, non vogliono minimamente, i vertici statunitensi, concederne l’estradizione, e il nostro Nicola è sepolto. Sembra che la legge la dirigano solo loro, sono onnipresenti e mai riconducibili a nessun atto colpevole. Come il Cermis, o Ustica o, forse, Baldoni, certamente le ingerenze e le illegalità della Cia su suolo italiano. A questo livello non si è alleati, ma sudditi, o meglio servi della peggior specie, accondiscendenti. Siamo una giovane Repubblica, ma non siamo deboli di memoria, forse lo sono i nostri auto-eletti governanti, ma noi possiamo dire ancora qualcosa e dobbiamo dirlo, dobbiamo urlaglielo forte, e dobbiamo fermare i giochi di potere che ci stanno riportando indietro nel tempo (Ricordiamoci lo scatto d’orgoglio per Sigonella!) Dobbiamo farci sentire. Calipari era un servitore dello Stato, è stato ucciso dagli “alleati” e feriti altri due nostri connazionali, qualcuno ha sbagliato? Noi siamo contro la guerra, ma i nostri uomini sono attivi, in azioni “umanitarie”, in paesi messi a ferro e fuoco dagli amici americani, come mai? I nostri medici e i nostri infermieri sono in zone di guerra per aiutare le popolazioni straziate dalle armi “intelligenti”, ce lo ricordiamo? E se siamo contrari alla guerra come mai doniamo il nostro territorio ad un popolo che lo vuole riempire di esplosivi e congegni di morte? (Come se già, tra l’altro, nel vicentino non ci fossero ben nascoste armi sotto le colline…che dobbiamo mostrarle noi al Governo?) Dimenticavo i soldi sono sempre i soldi, quante cose si possono fare con il vile denaro, anche costruire tombe e bare eccellenti, si sa una medaglia d’oro è sempre una medaglia pregiata, si passa alla storia, si diventa famosi e poi come si dice: the show must go on!

PS
Potrei tornare e rifare quello che ho già fatto da adolescente, bruciare con un accendino una bandiera stelle-strisce, non per odio verso il popolo americano, ma contro quell’idea di chi lì governa che li vuole “gendarmi del mondo”, padroni e decisori della sorte degli altri popoli. Gli americani sembra che l’abbiano capito, a partire dalla scoperta dell’inganno dell’11 settembre, noi quando capiremo che si può essere contro un’ideologia totalitaria mascherata dalle parole “libertà e democrazia”? Quando accadrà che si smetterà di dire antiamericanisti a chiunque si opponga alle armi in giardino, riappropriandoci della nostra sovranità e libertà di nazione?

P2
Il Ministro degli Esteri, D’Alema, l’altro giorno aveva detto che la lettera degli ambasciatori era una “ingerenza impropria”. Poi, dopo averli incontrati, e dopo la notizia del rifiuto all’estradizione del militare americano rinviato a giudizio per l’omicidio di Nicola Calidari, ha detto: tutto superato…Il Governo è tornato a ripetere che la Base si farà, non si può non essere dei buoni, affidabili, alleati. Che coerenza, degna proprio del nuovo corso, inaugurato dalla sua consorte a ritirare l’omaggio di Licio Gelli.






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