Genova - 06.10.2006
Grazie del caffè…
di Simonetta Castiglion
Chiariamo subito che questo non è un pezzo sull’aumento del caffè. Ne sulla condizione lavorativa dei baristi. E nemmeno un’indagine di mercato. Questo pezzo è su Marco Travaglio. Sull’uomo Marco, che arriva ti saluta ti ascolta e poi quando velocemente scappa ad un altro impegno si ferma e ti dice: grazie del caffè!
Uno potrebbe pensare che non c’è nulla di strano, ed infatti non vi è nulla, ma poi guardi la sua agenda e vedi che passa tutta la settimana in giro a dibattiti o conferenze ed a scrivere, immagazzinare, relazionare. Preciso a volte sintetico, quasi lapidario, non risparmia nessuno, non fa sconti di partito.
E sai di essere tu che devi ringraziarlo. Ma lui è già scappato. Ha un altro impegno. Un'altra sala, o un altro treno che lo accompagna in un'altra città e tanti posit da riempire di notazioni. E sai che presto tornerà con un altro libro. E sai che lo leggerai. E che ti indignerai. Che sorriderai amaramente. Ma ormai sei assuefatto, e hai bisogno della dose quotidiana, per non avere crisi. Apri il giornale e vai a cercare la sua rubrica, avidamente sfogli le pagine e cerchi, la trovi, la assorbi e la giornata può iniziare. Il dramma è quando non c’è, allora vai in crisi. Non c’è Marco, un articolo, almeno una lettera al direttore, una risposta a qualcuno (che non manca) che lo attacca, e se sei fortunato lo trovi. Arriveresti a comprare anche il “Corriere dei Piccoli”, se lì pubblicassero il “tuo” Marco oppure la gazzetta dei puledri (con tutto rispetto per l’ippica), insomma andrebbe bene qualunque foglio ( forse anche quel Foglio…), purchè ci fosse la sua firma. E ora che è tornato in quella scatoletta diabolica. Quella che sei arrivato a tenere spenta, dal vomito che ti procura o dal prurito spasmodico che ti assale quando è in azione. Arrivi ad accenderla, controlli l’orario di trasmissione, metti ceri alle Madonne perché non si guasti quel tubo catodico, o non avvenga un black-out per qualche pino estero e resti incollato al video. Lo stesso video che in altre serate ti propone oscenità di mercato e pubblicità nauseabonde, che ti riempie le 24 h di vuoti pazzeschi e di baruffe taroccate. Ma lui è tornato e questo basta, per ora. Il cervello ha finalmente un po’ di carburante, l’anestetico è momentaneamente messo nel cassetto. Una puntata alla settimana, forse 10 minuti, tirati sintetici, ma autentici e veritieri, di quella verità che non ha più casa, la verità scomoda che nessuno vuol più vedere o ascoltare. La sibilla nazionale ecco chi è Marco Travaglio. Un grillo parlante degli anni 2000. Il Nostradamus italiano. Ma con una differenza lui non và interpretato, non è criptato, è dannatamente chiaro e lineare. E poi, parliamoci chiaro rende molto e, visti i tempi, costa anche poco! Portati a casa un Marco anche tu, ne guadagnerai in salute! Basta poco che ce vò…..