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Genova, 18 gennaio 2006
Sulla stampa, dall'Arci e le nostre repliche doverose
(a parte la contradizione tra le dichiarazioni ad un giornale e quelle altro)
IL SECOLO XIX - mercoledì 18 gennaio 2006
Arci cancella l'Osservatorio
E' guerra fredda tra la Casa della Legalità - Osservatorio sulla Criminalità e la Mafia e l'Arci. Mentre il primo sostiene di essere stato "cancellato" dall'Arci nonostante tra i soci fondatori ci siano molti esponenti della sinistra; il secondo ribatte che l'Osservatorio non ha mai fatto parte dell'associazione, ma è soltanto l'attività priovata del gestore del bar di un circolo. Dopo la querelle che lo ha opposto all'Arci, l'Osservatorio sulla Criminalità e sulle Mafie chiede aiuto ai cittadini: "Non abbiamo contributi pubblici e la realtà quotidiana, in cui l'intimidazione mafiosa invita a "non entrare", ci sta portando al collasso. Per questo chiediamo un sostegno a tutti i cittadini, associazioni e rappresentanti nelle Istituzioni locali perchè diano un contributo per poter andare avanti".
Richiesta di replica, per affermazioni riportate,
relativamente all'articolo "Arci cancella l'Osservatorio"
pubblicato in data 18.01.2006 a pag. 21 de IL SECOLO XIX
La Casa della Legalità - Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie, non sono mai state "un'attività privata del gestore del bar di un Circolo". Bensi è stata ed è un'attività della Fondazione Antonino Caponnetto, oltre ad essere dal 16 gennaio, una vera e propria associazione legata al CSI e con questi a Libera, oltre che ad altre strutture sia a moltissimi ragazzi e ragazze di varie organizzazioni sociali, ricreative, culturali e politiche della città.
Strana convinzione quella dei responsabili, provinciale e regionale, dell'Arci: la lotta alle mafie fatta da strutture non affialiate all'Arci, non esiste, non ha titolo e va isolata.
Crediamo che lo spirito dell'Arci sia ben diverso da quello evidenziato da questa dichiarazione e dal loro atteggiamento e comportamento in questi mesi, soprattutto da quella parte che non sceglie l'indifferenza o la convicenza con presenze ed attività delle diverse mafie.
Quando vi è una struttura, un gruppo di persone, semplici cittadini che vogliono diffondere la cultura della legalità e contrastare le mafie, noi non chiediamo affiliazioni, non chiediamo di riferire agli organi interni notizie o informazioni che vanno riferite solo esclusivamente alle autorità competenti dello Stato. Collaboriamo con tutti, nella massima trasparenza. Loro qui scelgono un'altra strada? Ora l'abbiamo capito. Diventa quindi evidente perchè, nonostante nostre ripetute richieste, nonostante le richieste di altri soggetti e singoli, nonostante il vice presidente nazionale di Libera sia venuto a Genova per ben due riunioni in meno di tre mesi, il coordinamento di Libera non è mai stato attivato. Se non vi è il coordinamento, a parte le strutture collegate singolarmente a Libera, è l'Arci a gestirne il "marchio".
E' grave che siano giunte minacce anche fisiche, già segnalate nelle modalità previste dalla legge, segno di un nervosismo pericoloso, oltre a dichiarazioni gravi e offensive per la nostra struttura e la Fondazione Antonino Caponnetto.
Sappiamo che l'Arci come struttura è ben diversa da quanti possono assumerne la rappresentanza, ed auspichiamo per questo un chiaro segnale di cambiamento.
Per sdramattizzare i toni, e prendendo a prestito la battuta in questione: se quanto sta venendo a galla sulla presenza ed attività delle mafie a Genova è frutto della gestione privata di un bar, pensiamo se su questo terreno fossero impegnate anche tutte le realtà affialiate, collegate o prese in gestione -dalle amminsitrazioni pubbliche- di certe organizzazioni, cosidette, di massa, cosa potrebbe succedere.
Ogni altra informazione per comprendere al meglio la questione è disponibile sul nostro sito ufficiale: www.genovaweb.org
il Vice Presidente - Castiglion Simenetta
il Segretario - D'Agostino Enrico
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CORRIERE MERCANTILE - mercoledì 18 gennaio 2006
POLEMICA TRA ASSOCIAZIONI
La Casa della Legalità accusa l'Arci: "Ci hanno lasciati soli"
Il Presidente ribatte "Non ci hanno coinvolto"
"Soli contro la mafia". La denuncia viene dalla "Casa della Legalità e della Cultura", Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie, della Valpolcevera. Il Circolo, ha denunciato, quattro mesi fa, "pesanti aggressioni, minacce ed intimidazioni dagli ambienti legati a clan di Cosa Nostra". E oggi i portavoce spiegano: "Purtroppo l'intimidazione a non entrare in questi spazi è stata accolta dalla comunità della zona, infatti, ad ogni iniziativa partecipano poche persone e soprattutto non del quartiere". Ora il Circolo punta il dito contro l'Arci "Purtroppo assistiamo alla lontananza dell'Arci locale, provinciale e regionale, - dice, a nome dell'associazione, Christian Abbondanza - che ha disertato ogni sorta di iniziativa sulla legalità e contro le mafie promosse dalla Casa della Legalità e dell'Osservatorio, chiedendoci per iscritto di non citarla più. Le Istituzioni locali, per fortuna ci sono state vicine nel corso delle nostre iniziative e il silenzio dell'Arci locale non è passato inosservato".
Massimiliano Morettini, presidente regionale dell'Arci, vuole chiarire subito i termini della questione: "Abbiamo chiesto di non essere citati da Abbondanza nelle occasioni in cui le iniziative non sono state costruite assieme. - dice - Purtroppo il nome della nostra associazione è comparso spesso in occasioni di iniziative da lui organizzate senza interpellarci. Se il Presidente del Circolo gestito da Abbondanza ci chiederà di partecipare alle future occasioni di dibattito, noi riuniremo il direttivo, discuteremo e, infine saremo in prima fila, pienamente disposti a partecipare. Non crediamo, però, che sia opportuno che la partecipazione a un'iniziativa sia propagandata se non è stata concordata. Abbiamo partecipato a riunioni del Circolo, anche alla presenza del Presidente del Consiglio di Circoscrizione Gianni Crivello. L'Arci non ha certo bisogno di dimostrare la propria posizione rispetto alla mafia...come se non bastasse la gestione, insieme a cooperative locali, dei terreni confiscati alle organizzazioni a delinquere".
Insomma, se il Circolo "Casa della Legalità e della Cultura riterrà di organizzare iniziative antimafia, l'Arci non si tirerà indietro, a patto che siano concordate. Insomma, non il problema, chiarisco Morettini, non sta nel merito ma nel metodo. Semplicemente all'Arci non piace apparire come promotore di iniziative che nemmeno conosce. [m.d.c]
Richiesta di replica, per affermazioni riportate,
relativamente all'articolo «La Casa della Legalità...Il presidente ribatte "non ci hanno coinvolti"» pubblicato in data 18.01.2006 a pag. 9 del CORRIERE MERCANTILE
Alla battuta del Presidente dell'Arci rispondiamo con la realtà dei fatti:
- la "Casa della Legalità" era ed è un coordinamento di associazioni, singoli e strutture locali e nazionali, che ha attivato con la Fondazione Antonino Caponnetto l'Osservatorio sulla Criminalità e le Mafie, ospitata presso un Circolo affiliato all'Arci. Da gennaio 2006 è divenuta, per promuovere una ancora più ampia partecipazione, una vera e propria associazione legata al CSI;
- il 22 settembre 2005 lui stesso ci chiede per iscritto, di non nominare più l'Arci nelle iniziative che promuovevamo;
- successivamente veniva cancellato il link al sito che ospita le iniziative della Sms Perugina e della Casa della Legalità, dal sito dell'arci Liguria e poi da quello dell'Arci di Genova;
- le iniziative della Casa della Legalità in programma erano pubbliche e da tempo comunicategli, ma nessuno di loro è mai intervenuto ad alcuna di queste, nemmeno ad "aspettando la Carovana Antimafia" con Elisabetta Baldi Caponnetto, o agli altri incontri come ad esempio con Gian Carlo Caselli o David Lane;
- la Circoscrizione, che Morettini cita, ha sempre mostrato sensibilità ed attenzione con il Presidente Gianni Crivello e Pasquale Costa alle iniziative promosse e portate avanti, sottolineando che le attività qui sviluppate sono di carattere nazionale, non solo locali, e quindi vanno sostenute;
- sono state molte le realtà con cui si sono svolte attività, da Legambiente al Collettivo Stati di Allucinazione, al Social Forum della ValPolcevera, alla Comunità di San Bendetto, passando per la Ludoteca Labyrinth con il CSI;
- sono state molte e significative anche le adesioni individuali e collettive alla lettera-appello a sostegno della Casa della Legalità promossa da Elisabetta Caponnetto e Rita Borsellino, sia a livello locale che nazionale, le assenze significative anche qui sono quelle dei responsabili Arci provinciale e regionale, e non certo per nostra responsabilità;
- la volontà di "coordinarsi" in noi c'è sempre stata, tanto che abbiamo ripetutamente richiesto (ed altrettano hanno fatto altri soggetti e singoli,e nonostante che il vice presidente nazionale di Libera sia venuto a Genova per ben due riunioni in meno di tre mesi) che venisse attivato il coordinamento di Libera, appunto per incontrarsi e coordinarsi al meglio. Chi si era preso impegno in quelle sedi è stata l'Arci e chi non ha portato avanti al lavoro è facile da capire, visto che il Coordinamento di Libera ancora non esiste.
Ogni altra informazione per comprendere al meglio la questione è disponibile sul nostro sito ufficiale: www.genovaweb.org
il Vice Presidente - Simonetta Castiglion
il Segretario - Enrico D'Agostino
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