Genova, 15 dicembre 2005

UN SALUTO ED UN ABBRACCIO DA ASIA

Purtroppo in questo mondo rovesciato i latitanti siamo noi. Le persone comuni che lottano contro la mafia. Purtroppo i miei accusati frequentano i salotti bene, ed io frequenti i salotti piccoli. Per fortuna il muro si sta rompendo. So per certo che qualcuno comincia a cedere, il senso di colpa per quello che mi sta accadendo è evidentemente troppo forte.
Presto qualcun altro seguirà la mia strada.
Perserveriamo in questa nostra lotta, visti i risultati. Grazie per il vostro costante sostegno.
La cosa bella di questa nostra lotta è che per una persona che si scoraggia ne troviamo altre dieci disposte a rischiare per continuare, loro NON sono i più forti, le persone oneste possono sconfiggerli.
L'importante diffondere la conoscenza dei fatti e la cultura antimafia, solo attraverso la cultura si può sperare di far si che la gente si sollevi dal loro illusorio stato di benessere.
Mi rendo conto che molti accettano la realtà mafiosa solo perché vi sono cresciuti e sono stati educati a ritenerla come la migliore possibile, anzi l'unica possibile. E come si può opporsi ad uno stato di cose se non si conosce altro modo di vivere?

VERSO LODI
Era una bella giornata di primavera.
Sul tardi ci fermammo al quagliodromo,
un torrone di uccelli senza vuoti o interstizi
sotto una luce accecante.
Erano in molti nel gabbione e tranquilli,
forse un milione o più. E non mancavano
di nulla. Non toccati dal bacillo
dell'istruzione.
E. Montale

Noi non vogliamo restare assiepati nel quagliodromo. Vogliamo volare.

GRAZIE ASIA! grazie del coraggio e della determinazione ad andare avanti e permettere di garantire giustizia e legalità. Grazie di dare forza a quanti si stanno mobilitando per contrastare le mafie, grazie per dare incoraggiamento a chi vuole uscire da quell'ambiente e può trovare nello Stato un alleato certo. Grazie ancora, con tutto il cuore e la coscienza, per dimostrare che la lotta alla mafia riguarda ciascuno di noi, non importa quale vestito civile, divisa o toga, si indossi. La cultura della legalità e dei diritti, si contrasta con l'impegno civile, con il comportamento quotidiano, con la coerenza di essere donne e uomini liberi che non rinunciano alla propria dignità. Con Asia e con tutti i semplici cittadini, come i giornalisti senza padroni o i servitori dello Stato, le idee di nonno Nino, di Giovanni e Paolo, come di tutti i martiri della lotta alla mafia, continuano a camminare!






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Antimafiaduemila
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