Cammino contro le mafie


GALLERIA FOTOGRAFICA...

grazie agli "scatti" ed alla professionalità
di
EMILIO SCAPPINI

il testo che li accompagna
è di
PATRIZIA PRESTIA della GURFATA

Partiamo da Locri, la mattina del 19, infreddoliti ma felicissimi. Il pulman strapieno di bagagli, di attrezzatura e di ... arance. Da buoni calabresi. Guardiamo i cartelli dell'autostrada, i nomi delle città che passano ci ricordano che stiamo attraversando l'italia con tutto il nostro carico.
E' notte quando arriviamo a Thiene accolti da Pierluigi, Gratiela e Andra. Siamo un pò intimiditi e non sappiamo bene cosa dire. Poi entriamo in casa e un grande cartello colorato ci accoglie "SIAMO TUTTI LA GURFATA" e ci sentiamo a casa. Il soggiorno diventa un mare di gommapiuma nel quale ci tuffiamo, ci abbracciamo e ridiano... e chi immaginava mai di essere a "casa" a mille più chilometri da Locri?
Ci addormentiamo felici.
Al mattino i trampoli nuovi, Piero che si dà da fare e noi che non abbiamo parole, che continuiamo a trampolare per casa senza riuscire a descrivere l'emozione. Gratiela che svuota l'armadio e ci veste... chi non aveva il giubotto ora è al caldo, e qualcuno sfoggia le scarpe nuove....
Partiamo per Torino, con la macchina di scorta dietro, una scorta d'amore che ci accompagna e che sorride dei nostri scherzi:così pierluigi e Gratiela diventano i nostri compagni di viaggio....
Arrivo a Torino, ribatezzata subito TORINO 2006 e nel nostro albergo fa bella mostra la fiaccola olimpica!!!! Don Luigi ha pensato a noi come ad "ospiti importanti" e ridacchiamo un pò al pensiero delle arance nel pulman e cerchiamo di camminare in punta di piedi, di non fare tanto rumore.... ci saremo riusciti?
Al mattino siamo pronti in ritardo... ma arriviamo alla manifestazione, sotto la pioggia, non cerchiamo riparo tra i portici, noi siamo qui, insieme agli altri, colorati pitturati, è la nostra risposta a chi ha fatto così lunga la fila di questi nomi letti lungo il cammino: non riuscite a spegnerci la speranza, non ucciderete le nostre speranze e loro (quei nomi) sono la nostra forza e il nostro urlo.
Piove... piove.... e ci accorgiamo solo adesso di essere bagnati. I costumi si bagnano in fretta e tremiamo. Arriva un ombrello su un gruppetto di noi che si tiene abbracciato per riscaldarsi. Alziamo gli occhi... è Simona... la conosciamo da poco più di mezz'ora e resta sotto la pioggia proteggendo noi.... ci fa venire in mente una poesia delle elementari di quelle da recitare per la festa della mamma.... "cose che comprendere non può chi non è madre" e diventiamo così i suoi bambini.
E la gente che ci sorride, e Don Luigi che parla di noi dal palco, e persone che si voltano a guardarci. E i nostri angeli, Enrico, Nilde, Pierluigi, Gratiela, Christian (Simona no, lei è subito la nostra mamma, il nostro modello... in tante diciamo: "io voglio diventare come lei!") che ci stanno intorno che uniscono i loro figli a noi, che ci fanno sentire parte di questa grande famiglia che oggi è qui.
Il giorno dopo Genova: sbagliamo strada, ci verrebbe anche da ridere se non pensassimo che Enrico potrebbe avere le convulsioni da tensione....
Siamo ospiti d'onore....non è possibile!!!! E noi che ridevamo di Roberto che saliva come un papa sul montacarichi della carrozzina, rallentando tutti ma troppo felice di essere lui "la diva" del momento....
Ci regalano una targa, ci accolgono con tanto affetto, ragazzi come noi che hanno preparato un rinfresco, adulti che ci dicono che siamo speciali. Sappiamo solo fare smorfie, ma l'emozione è troppo grande.
Il cammino: saremo stati in 10.000, almeno così a noi è sembrato, perchè ogniuno di noi è diventato voce di tante persone, di tante speranze. E' diventato voce delle persone che guardavano dietro la serranda, di quelle ai bordi della strada che volevano essere con noi e non hanno trovato il coraggio, di quelle che da lontano ci sostenevano... credeteci, eravamo in 10.000.
E il prossimo anno saremo almeno 20.000.
Sera in piazza: abbiamo ballato, abbiamo riso, abbiamo pianto, tutti insieme.
Ci si lascia, al mattino, davanti al porto vecchio. Ci viene da piangere e non si dovrebbe... da qui inizia una storia nuova e non si deve piangere... ma come farlo? Come lasciare andare via questo incanto senza qualche lacrima?
Firenze: le mamme che si prendono cura di noi, i ragazzi che ci vogliono conoscere... e la musica che ci fa diventare amici, nella casa di Don Paolo che ci accoglie con il sorriso che ci dedica il suo tempo, che ci accompagna verso nuovi sogni...
Nilde che ci presenta con orgoglio, che parla di noi come "i miei amori" ....
E' un incanto....

Locri: siamo tornati alle nostre vite, alla scuola (UFFA!) alle nostre strade, alle nostre cose.
Ma tutto è cambiato. Fino a qualche mese fa il nostro gruppo stava per gettar la spugna, troppo stanchi per continuare a sperare, già qualcuno di noi aveva preso accordi per i soliti lavori in nero estivi, altri pensavano di partire finite le scuole....
Stavamo per arrederci, stavamo per finire in quella che sembra il destino di tutti qui, abbassare la testa.
"Non lasciamoli soli" è stato l'appello di Don Luigi, e se questo può sembrare un dire scontato adesso che l'abbiamo provato sulla nostra pelle, sappiamo che non è così. Noi non siamo stati lasciati soli e siamo tornati forti, e siamo tornati orgogliosi e determinati, grazie a tutti voi.
E ripartiamo da qui, perchè è vero... siamo ancora vivi... più di prima e con maggiore consapevolezza della nostra forza non perchè sia cambiato qualcosa in noi ma perchè NON SIAMO SOLI.....
ci saranno mai parole per ringraziarvi di questa forza che ci avete dato? Ora sappiamo che in questo cammino iniziato la strada sarà lunga, che ci saranno tanti momenti di sconforto per qualcuno di noi, ma speriamo di essere dei buoni compagni di viaggio, come voi lo siete per noi....
Coraggio, gente... coraggio.... buon vento a tutti noi!!!!!



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