Riceviamo e pubblichiamo da Valerio Gennaro

La Battuta di Beppe Grillo che  è Quattroruote la principale fonte di informazione scientifica che sta convincendo numerosi Sindaci a scegliere gli inceneritori, è vera.
Il Sindaco di Genova Beppe Pericu nel novembre del 1999, durante un suo intervento in consiglio comunale che doveva portare alla realizzazione di un inceneritore sotto la Lanterna ( ipotesi bocciata) ha presentato una diapositiva in cui si poteva leggere "Le emissioni in un'ora di un inceneritore corrispondono a quelle di 15 macchine catalizzate".
La fonte di questa informazione è un numero di Quattroruote pubblicato nel 1992.
Questa stessa informazione è stata presentata a numerosi amministratori liguri il 28 ottobre 2003 dall'ing Raffaele Vanoli, vice commissario di Governo per l'emergenza rifiuti dalla Campania, venuto nel capoluogo ligure per promuovere il modello di gestione rifiuti Bresciano.

Grazie a queste referenze scientifiche l'ing Vanoli, come membro della commissione giudicatrice per la gara di idee, ha approvato l'inceneritore di Scarpino, guarda caso, modello Brescia.
Il valore scientifico di Quattroruote sulle fonti di diossine è assolutamente nullo.
Le stime sulle fonti di emissioni di diossine in Europa, a cura dell'Unione Europea, ha stimato, ad esempio, chenel 1995  in Germania l'incenerimento di rifiuti urbani ed ospedalieri ha prodotto 157 grammi di diossine, a fronte di 9 grammi prodotto da tutto il traffico su gomma tedesco.
L'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente  stimava che nel 1995 tutti i 130 inceneritori americani emettevano 1.700 grammi di diossine, a fronte di 39 grammi emessi da tutte le autovetture catalizzate che circolavano negli Stati Uniti


REPUBBLICA Genova - 20.07.2006

L´EMERGENZA AMBIENTE
Beppe&Beppe testa a testa senza sconfitti: "Il sindaco ha fatto un po´ il Craxi e l´Andreotti ma c´è spazio per il dialogo"
Grillo, il profeta della rumenta
Il comico contro l´inceneritore, in 10.000 l´applaudono in piazza
"Con Renzo Piano volevamo fare un museo della rumenta al Porto Antico"
"A Ferrara si sono chiusi dentro, a Firenze ci hanno fatto ricevere dall´usciere"

di DONATELLA ALFONSO

BEPPE, il comico-guru, dice che Beppe, il sindaco, «ha fatto un po´ tra
Craxi e Andreotti, ha detto che valuterà, si sa come fanno i politici...
però è il primo sindaco che ci riceve e ci ascolta, abbiamo già fatto dieci
città, a Ferrara si sono chiusi dentro con le persiane abbassate, a Firenze
ci hanno fatto ricevere dall´usciere». E Beppe il sindaco avverte che si
guarda bene dal ribattere ad una battuta, ma che è una buona idea quella di
Beppe il comico sulla riduzione dei rifiuti, sulla necessità di aumentare
la raccolta differenziata. Anzi, il Comune potrebbe promuovere l´adozione
di filtri da mettere al rubinetto e ridurre il viavai di bottiglie d´acqua
in plastica su e giù per l´Italia, propone il sindaco. Beppe e Beppe si
confrontano, l´inceneritore resta sullo sfondo e le posizioni ovviamente
divergono, ma il dialogo è avviato e, come insiste Grillo, "quello che
vogliamo è che la gente possa saperne di più, ascoltare, venire in piazza.
È quello che facciamo stasera in piazza Matteotti (dove saranno in 10.000
ad applaudirlo; ndr), lo faremo anche a Sestri Ponente. parleremo di
nanotecnologie, contro i nano-inganni. Ora che non c´è più quell´altro, di
nano...". «Interessanti le vostre valutazioni, in questo anno e mezzo o due
che abbiamo davanti prima di completare il progetto dobbiamo approfondire
ancora - dice Perìcu - se non sarà realizzabile, andrà bene, ma la prudenza
di un amministratore e quella di non abbandonare una pluralità di strade».
Andiamo avanti, insomma, ma studiamo perché ci sia certezza che non faccia
male. Intanto sì pienissimo alla riduzione dei rifiuti: «bisogna cambiare
la cultura e anche la legislazione. Ma come Comune non mi sento così
colpevole, in due anni vogliamo arrivare al 42% di differenziata... e
comunque quello che resta va trattato». E Grillo: «Continuo pensare che la
politica sia ostaggio per le grandi decisioni dei gruppi finanziari, delle
municipalizzate che diventano idrovore... ma abbiamo avuto una bella
accoglienza, c´è stata una grande opportunità: e Genova può essere ancora
una volta il punto di partenza, avere la pretesa di insegnare il futuro.
Altro che inceneritori, quelle sono tecnologie vecchie, fatte da morti».
L´appuntamento è per le 16.30, Beppe l´ambientalista arriva in auto fin
sotto Tursi, in mezzo alla pedonale via Garibaldi, poi discretamente la
macchina si sposta. Maglietta bianca e pantaloni rossi, camicia bianca in
mano "per andare dal sindaco", attacca davanti a tv e giornalisti: faccio
quello che dovreste fare voi, che dovrebbero fare i politici, io informo,
mi confronto, impongo la democrazia dal basso. «Sono venuto a prenderti
perché non salivi» si sente la voce sorniona di Beppe il sindaco,
sull´ultimo gradino dello scalone. Su fino all´ufficio di rappresentanza,
insieme al ricercatore Stefano Montanari, protagonista dell´audizione di
ieri mattina in commissione: ho letto il suo studio, gli dice Perìcu, ci
sono cose molto interessanti. Quasi tre quarti d´ora di colloquio, e
all´uscita, anche se le posizioni di massima sull´inceneritore sono e
rimangono distanti, la conferma che si può dialogare e anzi lavorare
insieme sulla riduzione dei rifiuti. «Di cose ne possono fare tante, se
vogliono - insiste Grillo - anche detassare chi rinuncia al secondo, al
terzo imballaggio... con Renzo Piano volevamo fare un museo della rumenta,
un Acquario della rumenta da mettere al Porto Antico: guardi i rifiuti e
capisci le città. Vogliamo che ci sia la responsabilità dalla culla alla
tomba, che chi produce un oggetto sia responsabile anche della sua fine;
certo, la parola chiave di Perìcu è stata valuteremo. Si sa come sono i
politici. Intanto noi andiamo nelle piazze, ci portiamo gli scienziati».
Montanari annuisce: pronto ad andare a raccontare ancora una volta cosa
significano le nanoparticelle che ti entrano nei polmoni.

IL CONFRONTO
Il ricercatore scientifico: così si rischiano i tumori. L´assessore: sono solo congetture
E la Sala Rossa diventa arena Tiezzi-Montanari a colpi di filosofia

IL VOTO Giorni decisivi. La Margherita per il rinvio, lunedì riunione di maggioranza

IL PUBBLICO In tribuna fanno il tifo da una parte gli ambientalisti, dall´altra i dipendenti dell´Amiu


COSTRUIRE un inceneritore è follia pura, sostiene serafico Stefano
Montanari, ricercatore scientifico che non ha certo paura di sembrare
scomodo né di pagare di persona, come spiega più di una volta nel corso di
una lunghissima mattinata in Sala Rossa. Follia perché, spiega, le
nanoparticelle di metalli e sostanze inquinanti che attraverso le polveri,
sempre più sottili, originate dalla combustione si depositano nei tessuti,
possono originare tumori di vario genere; perché «si distruggono denari e
salute» e non si costruisce un bel nulla. Tifo da stadio in tribuna, due le
compagini: ambientalisti, amici di Beppe Grillo - assente al mattiniero
appuntamento delle 9.30 - da un lato, dipendenti dell´Amiu dall´altro. E se
i primi non lesinano battimani e apprezzamenti alle spiegazioni di
Montanari, i secondi supportano a gran voce Gianfranco Tiezzi, assessore al
Ciclo dei rifiuti, quando con voce pacata e scomodando persino Voltaire -
rimbeccato peraltro da Montanari che riassegna a Leibniz la ricerca del
"migliore dei mondi possibili"- segnala che quelle dello scienziato puntano
sulle emozioni e non sono che "congetture", ipotesi, affascinanti e
rispettabili ma non suffragate dal corollario di certezze: e cioè che
l´inceneritore non si deve fare a Scarpino perché fa male. In mancanza di
questo, chiarisce Tiezzi, siccome ci tocca decidere e non solo discutere,
dobbiamo farlo con il maggior numero di elementi. E quindi sicuramente
chiederemo più autorizzazioni e pareri di quanti dovremmo, risponde sia al
ds Farello che al forzista Grillo, che invoca relazioni dai ministeri
dell´Ambiente e della Salute; mentre si rimanda alla commissione di
domattina, che per la prima volta affronterà la delibera di giunta, il voto
sulla richiesta di altri pareri prima di andare al temuto voto in aula,
dove maggioranza e opposizione si presenteranno sparigliate. Ammesso che si
decida di andare al voto ora, come vorrebbe il sindaco, mentre da altri -
come la Margherita - ci sono obiezioni per rinviare a settembre, in modo da
saperne e discuterne di più. Un percorso che si dovrebbe decidere tra
domani e la riunione di maggioranza già fissata per lunedì.
Ma il collegamento inceneritori-tumori? Montanari spiega il suo lavoro sul
progetto europeo delle nanopatologie e spara: tutte le combustioni creano
micro e nanoparticelle, queste entrano nel nostro albero bronchiale, in
sessanta secondi sono nel sangue, in un´ora nei tessuti. Dalle biopsie,
spiega regalando il brivido di sequenze fotografiche inquietanti, si
trovano selenio, ferro, corno, nichel e altro dove ci sono tumori e
linfomi, questi legati ad esempio più alle polveri che all´uranio
impoverito, asserisce, come abbiamo riscontrato io e mia moglie nello
studio sui militari ammalati di non-Hodgkin dopo la guerra nei Balcani.
L´inquinamento uccide attraverso le polveri, bisognerebbe ridurre traffico
e inquinanti, insiste Montanari; e siccome gli inceneritori - guai a
chiamarli termovalorizzatori, avverte - bruciano quantità enormi di rifiuti
senza però ridurre il loro volume, visto che provocano ceneri tossiche, è
un rischio assurdo costruirli. «Le particelle sono non-biodegradabili e non
biocompatibili, quindi patogeniche, provocano malattie. O meglio possono
farlo. La medicina non è matematica», è l´assunto di Montanari. E i
rifiuti? Per ogni tonnellata trattata, spiega citando dati di Greenpeace,
si ottiene una tonnellata di fumi, fino a 300 chili di ceneri solide, 30
chili di ceneri volanti, altrettanti di gesso e 650 chili di acque di
scarico. Rischi e soldi buttati via. Le domande sono tante, obiezioni e
necessità di chiarimenti fioccano. Cosa farne dei rifiuti? Basta produrne
di meno, risponde, a Berlino hanno cominciato a tassare i sacchetti di
plastica, a multare chi fa troppi imballaggi. Bello ma onirico: può essere
Genova, riprende Tiezzi, a scegliere autonomamente di invertire la barra?
«Quando mi chiamerete per un tumore da diagnosticare, saprò cosa dire. Io
non mi tiro indietro, se ne sono accorti anche all´Enel di Porto Tolle,
stavano nelle norme ma i miei studi hanno contribuito a farli condannare»,
ribatte Montanari. E´ un avvertimento, una minaccia, una scenario?
(d. al.)



IL SECOLO XIX – 20.07.2006


LA PROTESTA Il comico: “Una tecnologia da Anni ’70, in Germania questi impianti li demoliscono”. Il sindaco: “Manca una legge coraggiosa per il riciclo”

Grillo show contro l’inceneritore
Prima incontra Pericu: “Sei ostaggio delle municipalizzate”. Poi il comico in piazza.

”Almeno Pericu ci ha ricevuti. Altri Sindaci non hanno avuto il coraggio: a Ferrara sono scappati dal retro, a Firenze ci hanno fatto parlare con gli uscieri. Ma Pericu resta il Sindaco dei “valuteremo”; sono anni che valuta. Vedremo cosa valuta stavolta. A sentirlo parlare è un misto tra Craxi e Andreotti”. Così spara Beppe Grillo appena Pericu gli lascia campo libero davanti ai microfoni. Sono quasi le 18 di ieri, quello che poco prima era sembrato un piccolo avvicinamento è così sfumato bruscamente. Comico e Sindaco, sull’inceneritore, continuano a parlare lingue diverse. E lo so comprende perfettamente 3 ore dopo, nello spettacolo-talk-show tutto contro l’inceneritore che Grillo ha indetto in piazza Matteotti.

E’ il tradizionale tsunami comico-politico che la gente si aspetta. Ed è per questo che i genovesi in piazza sono oltre 5.000. C’è l’appello: “Qui siamo del gatto – attacca Grillo – ed è evidente, visto che l’informazione spetta a uno come me. Anzi, faccio appello a tutti i miei colleghi, quelli famosi, di impegnarsi a livello civico. Fate sapere ai cittadini quello che i politici non dicono”. La scaramanzia: “Raccontano che l’inceneritore lo faranno le municipalizzate. Ragazzi, toccatevi, che ne abbiamo bisogno”. La lezione di scienza raccontata al bancone del bar: “Belin, bruci i rifiuti e crei energia. Ma i rifiuti dove finiscono? Spariscono nel nulla? Eh no. Ci restano sulla schiena tre etti di microparticelle che non te le togli più neanche a morire. Loro pensano di essere ancora nel medioevo, che quando ti veniva il colera era colpa di Dio e non di un batterio”. Quella del termovalorizzatore per Grillo è una burla, “l’incantesimo al quale tutti credono perché ci siamo abituati all’idea che è normale che un vasetto di yogurt debba percorrere 3.500 chilometri su un camion per arrivare sulle nostre tavole”. La conclusione: “L’Italia è una Repubblica fondata sulla merda. L’inceneritore è scambiarsi merda di città in città”.
Gli spettatori si spellano le mani, incitano il comico e fischiano le vittime di turno. Inutile nasconderlo: gli applausi arrivano anche per i tecnici e gli scienziati, ma la standing ovation è solo per Grillo. “Vogliono la rivoluzione culturale per far sì che le famiglie producano meno rifiuti? Andate a chiedere ai nostri dipendenti, ossia i politici, tutti i politici che paghiamo noi, come è la bolletta del Comune. Quanto spendono di luce, di aria condizionata. Quante bottigliette di plastica buttano via”. A proposito: Grillo ha proposto al sindaco di varare la diffusione di un filtro da ,mettere ai rubinetti per rendere potabile l’acqua dell’acquedotto; il Sindaco ha risposto che “è un progetto da studiare e da provare a realizzare”.

Quando da spettacolo a Genova Grillo è senza freni. Cita gli amministratori locali nome per nome, li trasforma in caricature. E ieri sera per una volta ha risparmiato Renzo Piano; anzi: “Con lui avevamo in mente un museo della rumenta. Per far vedere alla gente quanta roba buttiamo via. Avrebbero visto cosa butta via un milanese o un americano. Be è vero, un genovese butta via comunque poco”. Immancabile l’attacco ai media. “Vedete ci sono alcune telecamere qui attorno. Ma tanto manderanno in onda solo qualche secondo, i giornali metteranno un trafiletto. Io chiedo una diretta alla Rai, fatemi parlare con gli italiani. Se io sono qui è perché questi microfoni hanno fallito. Se l’informazione, quella vera, passasse, io non avrei nessuna ragione di esserci”.

Il turpiloquio per lui è tradizione, e ieri sera Grillo si è lasciato andare. Dietro il palco gli unici politici sono l’assessore e la segretaria dei Verdi, ma Grillo battezza il loro leader nazionale come “Pecorina Scanio” e fa saltare dalle risate il pubblico quando spiega che l’Ing. Ansaldo, che 25 anni fa inventò il bus a idrogeno, oggi è relegato a presiedere un comitato dei pensionati che “di nascosto puliscono i parchi di Nervi”.

In precedenza, Beppe Grillo era arrivato in Comune puntuale, alle 16:30 (in mattinata aveva disertato l’audizione in Commissione dei supertecnici che stanno combattendo con lui la battaglia contro l’inceneritore). A percorso la vitatissima via Garibaldi sulla sua auto e a parcheggiato proprio sotto il portale di palazzo Tursi. In maglietta si è messo la camicia bianca dopo essere entrato nell’ufficio del Sindaco, che lo attendeva sulla scalinata. “Gli spiego un po di cose, al Sindaco, perché finora si è preparato sull’inceneritore solo leggendo Quattroruote – ha detto Grillo – Gli spiego anche che lui come tutti gli altri Sindaci, è ostaggio delle municipalizzate, vere idrovore di soldi, che vogliono costruire impianti vetusti e inutili”. Pericu è sereno, calmo, ride alle battute del comico. Ammette che servirebbe un grande sforzo per produrre meno rifiuti, ma rivendica l’alibi, da “povero sindaco” di avere poche armi. “Servirebbe una coraggiosa legge, una forte politica per il riciclo in una tanto nuova quanto inattesa rivoluzione culturale”.

Per il resto dal bivio “inceneritore si”, “inceneritore no” non si esce, un’ora di confronto non basta. “Stiamo valutando ogni dettaglio – ha spiegato il sindaco – Valuteremo anche le carte che ci hanno portato gli scienziati che stanno aiutando Grillo. Sarà un esame serio, fatto con forze nostre, interne. Abbiamo un anno e mezzo di tempo, faremo le cose per bene”. E qui arriva la stilettata del comico, che mette il dito nella piaga: “Voi stesse verificherete i dati? Be, è un’aggravante. D’altra parte, saranno le stesse imprese che gestiranno l’inceneritore a organizzare la differenziata. E allora via, sarà l’ennesimo nano-inganno. Dico “nano” visti i personaggi in campo e le nano-particelle velenose che l’inceneritore riverserà nell’aria e nei polmoni dei futuri genovesi. Per forza: questo è un progetto fatto da morti per vivi ignari. Già perché la gente non sa, non può sapere. La mia iniziativa pubblica di oggi (ieri sera ndr) serve per questo. Democrazia dal basso”. Pericu, che fino a quando era a due passi da Grillo aveva udito altri toni, in serata commenta così: “Figuriamoci se oso replicare a una battuta e per di più se è di Grillo”.

Quasi a dimostrare che è in missione non in veste di comico, Grillo espone la sua preparazione sul tema: “serve una legge stile Germania, dove gli inceneritori li hanno costruiti negli anni ’70 e ora non li usano più. Una legge sul divieto dei mono-uso, sul “secondo e terzo imballaggio” sulla responsabilizzazione dell’intera vita del prodotto da parte di chi li produce. Non ci vengano a dire che sarà un inceneritore a biomassa. Di biomassa qui non ce n’è. Ci tocca portarla in nave dall’Indonesia, la nave va a petrolio… e giù spese e inquinamento”.

Giovanni Mari


L'esperto: «Le polveri sottili possono causare anche il cancro»

«Oggi vi siete messi nei guai. Perché, da oggi, voi amministratori sapete
quali sono i rischi che comporta l'emissione delle polveri sottilissime dai
camini degli inceneritori. Da parte mia, sarò pronto a dimostrare la
correlazione tra il futuro inceneritore di Scarpino ed eventuali incrementi
di patologie gravi, come il cancro». Stefano Montanari, farmacologo ed
esperto di nanoparticelle, conclude così la "requisitoria" nell'aula rossa
di Palazzo Tursi, davanti alle commissioni Sanità, Urbanistica e
Infrastrutture. Molti i consiglieri presenti, di entrambi gli schieramenti.
Più d'uno, al termine dell'audizione di Montanari contro l'inceneritore
(«inutile e dannoso»), invocherà maggiore cautela nell'approvazione del
progetto, che dovrebbe andare al voto il 27 luglio. Venerdì l'argomento
sarà ancora dibattuto in commissione. Si voterà la proposta avanzata ieri
da Guido Grillo (Forza Italia) di richiedere ai ministeri dell'Ambiente e
della Salute una relazione sulla compatibilità ambientale dell'impianto

prima che il consiglio si esprima. «Le nanoparticelle sono polveri
sottilissime e molto pericolose perché arrivano direttamente nel sangue e
nei tessuti», attacca Montanari, responsabile scientifico del laboratorio
di ricerca privata "Nanodiagnostics" di Modena. «Per ogni tonnellata di
rifiuti bruciati un inceneritore produce una tonnellata di fumi, 300 chili
di ceneri solide, 30 chili di ceneri volatili, 650 chili d'acqua di scarto,
25 chili di gesso. L'incenerimento fa solo scomparire dalla nostra vista i
rifiuti raddoppiandone la massa». Gianfranco Tiezzi, assessore comunale al
Ciclo dei rifiuti, non ci sta: «Non c'è alcuna certezza che le nanopolveri
procurino il cancro. E sono molte le fonti di produzione delle
nanoparticelle. L'impianto sarà realizzato con le più avanzate tecnologie e
rispetterà le prescrizioni di legge. La discarica deve essere chiusa».
L'assessore provinciale all'Ambiente, Renata Briano: «Il dottor Montanari
fa passare ipotesi per certezze».



I due Beppe

di Roberto Onofrio


Può anche darsi che Beppe Grillo abbia ragione, chi lo sa. E che l'altro
Beppe, il sindaco Pericu, stia sbagliando tutto. Di certo, come ha
dimostrato anche ieri il farmacologo Stefano Montanari, ogni esperto, su
materie tanto delicate e discutibili, ha la sua verità scientifica da
proporre. Anche se c'è sempre un po' da diffidare di chi si serve di
immagini tanto forti, come quelle di un feto malformato, per spiegare le
proprie ragioni. Allo stesso modo, va benissimo che il comico genovese
organizzi una divertentissima performance in piazza per sparare a zero
contro l'inceneritore, diventando così il naturale leader di riferimento
dei comitati cittadini che osteggiano il progetto. Stride solo un po', in
questo caso, l'enfasi da star dello spettacolo con cui Grillo promuove il
suo show anti-inceneritore. A cominciare dall'arrivo a Tursi, a bordo di
un'auto parcheggiata proprio davanti al portone dopo aver percorso una via
Garibaldi che ai comuni mortali è ultravietata. E avrà anche ragione, il
comico, quando dice che l'unica veritàè il suo show: «Democrazia dal
basso", perché fa sapere alla gente ciò che nessuno racconta». In effetti
Grillo racconta, con straordinaria bravura, cose molto interessanti. Hanno
un unico difetto: la pretesa di essere l'unica verità. Che non è mai troppo
democratica.






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